martedì 12 gennaio 2016

Minestra di ortiche e funghi con orzo





di Michael


Sono parte di quella generazione nata subito dopo l'orrore della Shoah. Della mia famiglia materna solo mia mia nonna e mia madre sono sopravvissute. Ho passato la mia infanzia ad ascoltare le testimonianze in cui il cibo, o bene, la mancanza di cibo era uno dei temi più ricorrenti.
Da mia nonna e mia madre ho appreso una coscienza del divieto allo spreco. A casa tutto si usava e riciclava di una maniera o l'altra e le stagioni in cui il cibo poteva essere gratis, frutto dei boschi intorno a Strasburgo, se ne faceva incetta e guai a disprezzarlo.
In casa il cibo era sacro e i superstiti dell'orrore erano sempre serviti per primi. Come una specie di omaggio al loro vissuto.
Quando la mia partecipazione al MTC è stata accettata e ho visto il tema proposto da Vittoria, la prima cosa che ho pensato è stata una preparazione molto complicata, una specie di show gastronomico per impressionare nella mia prima partecipazione, ma poi leggendo con più calma il post ho cambiato idea. Ho ricordato una minestra (credo. scusate, per me tutto è "soupe" o "zuppe" in yiddish) che mia nonna faceva proprio secondo il principio del cibo regalato dai boschi.

La mia versione non ha lo "charme" del regalo del bosco, né il divertimento di raccogliere gli ingredienti insieme in famiglia. I miei funghi (shiitake) sono coltivati e le ortiche vengono da qualche campagna israeliana, spero non troppo lontano da Tel Aviv.
È una zuppa molto semplice, pochi ingredienti, ma è quasi quella che ricordavo della nonna.



per una porzione:

un mazzetto di ortiche
due funghi freschi 
300 ml di brodo vegetale*
una manciata d'orzo
olio extra vergine di oliva

Le ortiche vanno manipolate con i guanti. Ho separato foglia per foglia, poi ho messo a bollire dell'acqua e le ho "sbiancate" per circa un minuto e mezzo. Una volta fatto questo, le ortiche non pungono più, si scolano e si rinfrescano con acqua freddissima o ghiacciata per farle rimanere verdi e si lasciano da parte. Ne ho frullate la metà e tagliate al coltello grossolanamente l'altra metà.
Nel brodo che bolliva, ho versato l'orzo e messo a cuocere fino a che fosse al dente. Ho aggiunto le ortiche al brodo con l'orzo.
A parte, ho riscaldato un po' d'olio in una padella piccola e saltato i funghi. Li ho aggiunti alla fine alla zuppa, e ho cotto per un'altra decina di minuti per non rovinarli..
*Il brodo vegetale è stato fatto in casa, con carote, sedano, cipolla, timo, pepe in grani, chiodi di garofano.

Mi dispiace per la mia perfezionista compagna di blog, ma la foto è stata fatta di sera e alla svelta perché è l'unico momento che avevo per cucinare e mangiare dopo qualche ora di chirurgia.

In quanto alla stagione, mia nonna faceva questa zuppa in primavera, ma qui in Israele le stagioni sono diverse. Cose come ortiche e fragole sono in piena stagione adesso.


Questa è la mia prima partecipazione a MTC. se ho sbagliato qualcosa fatemelo notare, per favore.





23 commenti:

  1. La tua zuppa mi piace tantissimo. Ha un sapore che viene da lontano, il sapore dei cibi semplici, ma non per questo meno preziosi. Se solo sapessi dove trovare l'ortica da queste parti, preparerei la tua zuppa oggi stesso...
    Un benvenuto da parte mia all'MTC!

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  2. Benvenuto in questo gruppo di meravigliosi folli Michael. Ultimamente mi è capitato spesso di pensare che tutto questo circo nato intorno al cibo a volte rasenta la mancanza di rispetto. La tua minestra commuove e dà al cibo quotidiano tutta la dignità che merita e che non andrebbe mai data per scontata. L'atto di servire per primi i superstiti della Shoah si commenta da solo. Grazie!

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  3. Intanto benvenuto all'MTC anche da parte mia, poi magari a Tel Aviv non troverai ortiche per strada, ma ciò non toglie comunque un sapore dei ricordi e del rispetto per il cibo e per chi ha sofferto incredibile! Le ortiche e i funghi porcini dell'Etna qui non fatico a trovarli e prima o poi questa ricetta bellissima proprio nella sua semplicità la proverò! Buona giornata e buona sfida Michael

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  4. Bravo, Michel, hai centrato oo spirito della gara! Non show gastronomici,, ma rispetto per il cibo, per la tradizione, per i ricordi, tutto veicolato in una ricetta.

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  5. Grazie per questa bella ricetta: semplice e gustosa. Mi piacciono molto le minstre a base di erbe e orzo.
    Mi vengono in mente i ricordi, senz'altro più leggeri del tema che hai affrontato, di un periodo dove la fame era tanta e il "frigo pieno", un sogno.
    Proprio qualche giorno fa, ho preparato la stiada (polenta versata su un tagliere e condivisa dai commensali) e ricordo che mio nonno raccontava di come quando era ragazzo e la polenta c'era per tutti, ma il condimento era fatto solo dall'aringa su cui si strofinava la forchetta per insaporire la pietanza povera
    Ciao Isabel

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  6. Wow che spettacolo. Il post poi, è commovente. Io ho una nonna che è molto simile alla tua e mi ricordo quando i pranzi della domenica erano accompagnati da qualche pietanza derivata da un'infanzia nel pieno della guerra.

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  7. L'unica cosa che hai sbagliato è di non aver pensato prima a partecipare!
    La lezione del non sprecare nulla l'ho imparata anche io da una famiglia altrettanto calpestata dalla storia, anche se per motivi diversi. E quando in cucina da questi risultati è una profondissima forma di cultura.
    Benvenuti!

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  8. Credo che tutti i piatti che raccontano una storia siano preziosi come e piu di quelli cucinati con prodotti d'elite e procedimenti sofisticati.
    Le tradizioni perdute, i ricordi che riaffiorano, l'insegnamento di chi cucinava con umiltà e amore, queste sono le ricette che preferisco seguire e provare, Grazie

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  9. Sono felice che tu sia entrato a far parte del gruppo. Talmente bella e tua la storia che hai condiviso che qualsiasi cosa possa dire mi sembrerebbe banale. Sulla zuppa la penso come te: la zuppa deve essere semplice, in quanto piatto nato per sfamare e riempire lo stomaco quando lo stomaco va riempito. Grazie

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  10. Un ingresso in questa grande famiglia che non poteva essere migliore: semplicità, memoria, tradizione, famiglia, gli ingredienti che rendono speciale il cibo del cuore.
    Grazie per questa ricetta, e per quel ricordo che hai voluto condividere.

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  11. Che bellissime parole hai usato per definire il riciclo e il riuso del cibo... "Coscienza del divieto allo spreco". Qualcosa che anch'io nei miei principi condivido profondamente. Così come la passione all'uso di quei regali della natura e del bosco che sono le erbe spontanee. La tua zuppa la preparerò anch'io... grazie!

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  12. Benvenuto! Mi piace molto questa minestra che riporta alla realtà storia e ricordi.
    In casa mia nessun perseguitato, ma vittime della guerra si! ....e un papà che fù partigiano convinto rischiando moltissimo ad appena 17 anni.
    La cultura di non sprecare nulla è sempre stata legge anche in casa mia.
    La cultura di saper sfruttare ogni risorsa che la natura ci mette a disposizione.
    Funghi e ortiche, due regali del bosco che arricchiscono di sapore e nutrimento l'orzo per una bella ciotola di zuppa del cuore.
    Mi piace molto la scelta di aggiungere alla fine i funghi saltati in padella a parte, per il massimo del sapore.
    Grazie!

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  13. Ogni volta che le sue bambine, figlie del boom degli anni Sessanta, storcevano il naso di fronte a qualche pietanza,mio padre diceva "ti ci vorrebbe un po' di '43".
    Quello era stato l'annus horribilis di una guerra che, per noi Italiani, si era trasformata in un guazzabuglio, con gli amici di ieri diventati nemici nello spazio di un giorno- e spesso nello spazio fisico di pochi metri e l'esplosione di una guerra ancora più terribile di tutti, quella civile, che si aggiungeva alla piaga insanabile delle deportazioni.
    I soldati tedeschi, ex amici, avevano requisito il piano di sotto della casa di mia mamma. E lei passava le sue giornate seduta lì fuori, a sentire i profumi della frutta cotta che venivano su dai pentoloni. Aveva4 -5 anni,nessuno le ha mai allungato un pezzo di pane. Però, mia nonna(suamadre) metteva a disposizione il suo gas per estrarre il sale da pentoloni pieni di acqua di mare, per darlo ai pochi che ancora avevano i maiali. Perchè era consapevole che per quante brutture avesse portato la guerra, certi valori dovevano essere preservati-primo fra tutti, quello dellasolidarietà e del mutuo soccorso.
    E mi fermo qui, solo a quello che si può raccontare su un blog di cucina
    La nostra generazione è figlia di chi ha patito la fame-e ne ha sempre portato i segni, anche dopo, anche quando si affogava nell'abbondanza.
    E l'MTC-che è un mondo a parte, nell'universo del web- è figlio di questa concezione del cibo. La scelta delle ricette della sfida,i regolamenti, i criteri per giudicarli hanno tutti come base questa legge, che non è scritta sulla carta, ma nel nostro DNA. Che non è solo l'appello a non sprecare- ma anche quello a valorizzare.
    Specialmente ciò che sembra valere poco.
    Dall'erba spontanea al talento grezzo.
    questa è l'intima natura del nostro gioco e- forse- il segreto del suo successo: tutto ha valore-e sta a noi metterlo in luce.
    tu sei nel posto giusto,quanto meno per me.
    E vorrei che ci restassi per tanto tempo.
    Grazie davvero!

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  14. Mio caro, a me la foto non interessa. Mi interessa che tu ci sia e sono felicissima di averti trascinato (come tu dici) al MTC. Grazie di esserci, in tutti i sensi che sai.
    Questa minestra (hai anche imparato il lessico) per me è un capolavoro, peccato non sapere dove andare a cercare le ortiche in queste latitudini. In quanto allo show gastronomico, noi di MTC quello lo lasciamo ad altri, io ho amato fin da subito il tuo modo di cucinare e avrai modo ogni mese di condividerlo qui.
    Insomma...te possino! (hai trovato il significato?)
    Grazie.

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  15. Bravo! Io uso tutto sempre e non spreco.conosco molte erbe selvatiche e e uso in cucina con grande gusto, proprio perchè spontanee e insieme agli avanzidi pane sono paradisiache

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  16. Quando le ricette sono ricordi e riportano in tavola e nel cuore le persone che abbiamo amato, non c'è ingrediente introvabile o preparazione elaborata che potrebbe produrre un piatto migliore.
    Ben arrivato!

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  17. bellissima ricetta, e bellissimo racconto.
    e della foto chissene, che poi fa quel che deve, mostrare la preparazione.
    comunque questa idea del cibo non esiste più, ed è un grande dolore. il consumismo ha fatto piazza pulita di tutto. soprattutto delle cose buone.
    benvenuto in questa folle congrega!

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  18. Piacere di conoscerti e benvenuto nel nostro gruppo. Già da questa prima ricetta ho la sensazione che ci troveremo sulla stessa lunghezza d' onda, e che mi perderò spesso nel leggere le tue storie. Di foto perfette, di show di cucina e di apparenza a noi poco importa, noi andiamo alla sostanza e ai valori, che sono ciò che contraddistingue questa tua ricetta dei ricordi.

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  19. Benvenuto e bellissima proposta! In questo MTC,che è sicuramente quello dei ricordi, la tua assenza sarebbe stata sacrilegio.

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  20. Benvenuto e bellissima proposta! In questo MTC,che è sicuramente quello dei ricordi, la tua assenza sarebbe stata sacrilegio.

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  21. Benvenuto, anzitutto, e grazie. Grazie per aver condiviso con noi questi ricordi, preziosi per chi, come me, non ha mai visto né subito gli strascichi di un'epoca di cui bisogna essere poco fieri. E al di là di qualsiasi fotografia, di qualsiasi proposta strabiliante, è questo quello che qui amiamo: donare un po' di sé attraverso i piatti che si propongono.
    Grazie ancora e a presto

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  22. Caro Michael, sono grata a Eleonora per averti convinto a buttarti nel marasma ed a condividere la tua sapienza. La tua conoscenza della materia alimentare e la tua storia. Che è la parte che ognuno di noi qui dentro, trasforma in motrice di ispirazioni ed emozioni. Ho letto questo posto giorni fa, con grandissima commozione e non sono riuscita a commentare. Non sapevo cosa dire. Adesso lucidamente, ti ringrazio e mando un pensiero a tutte le nonne che hanno lasciato su di noi impronte profonde ed indelebili, rendendoci le persone che siamo oggi.
    Grazie per il magnifico piatto. Pat

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  23. Cosa dire che non abbiano già detto le altre? È bellissimo avere tra noi un concorrente del tuo spessore, che tratta il cibo con la profonda consapevolezza che esso serve per sostentare la vita, e quindi è sacro. Una ricetta che parte dal rispetto del cibo avrà sempre la mia approvazione, a maggior ragione se i singoli ingredienti vengono valorizzati e creano un insieme gustoso ed equilibrato.
    Benvenuto all'Mtchallenge! :-)

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