Questo tiramisù ha rischiato di non esserci.
Perchè una volta scelto il tema, approvata l'interpretazione e scritta la ricetta su carta, il Primo Ministro Indiano ha deciso di demonetizzare l'India.
Lo ha annunciato una sera, i biglietti da 500 e 1000 rupie (i tagli più grandi) sarebbero stati illegali a partire da...24 ore dopo! Ciò vuol dire che l'84% della moneta in circolazione è stata bandita da un momento all'altro, in un'economia che vive di liquidità.
Contro il danaro sporco "black money" e il finanziamento del terrorismo. Così dicono.
Bancomat vuoti, banche prima chiuse per giorni, poi aperte con file che non potete immaginare, in una città di 23 milioni di abitanti.
Qualche giorno dopo escono i nuovi biglietti da 2000 rupie. Nuovissimi, fiammanti, tutti ne parlano, esci contento dal tuo bancomat con uno di questi gioielli in mano e... sorpresa! Nessun commerciante te li accetta a meno che tu non lo spenda tutto, perchè i soldi per dare il resto non ci sono.
La farina per i savoiardi, la panna per il mascarpone, il limone, le mandorle e anche lo zucchero si possono pagare con la carta di credito, facendo qualche km in più.
Ma le rose no.
Men che meno le rose commestibili non trattate.
E neanche l'acqua di rose, volendo rinunciare al colore.
Welcome in India.
Tocca rifare la fila di tre ore al bancomat, con la speranza che non ti tocchi di nuovo la nuovissima banconota rosa. Sì, per di più per volere del fato è pure rosa. Oltre il danno, la beffa.
E se digito 1800 invece di 2000?
18 banconote da 100 rupie. Una fortuna in questi tempi!
Il tiramisù è salvo, malgrado tutto.
Ma chi vive alla giornata di spiccioli e vendite in contanti, no. Purtroppo.
Ma veniamo a noi.
Per questo MTC di novembre, Susy ci chiede un tiramisù ispirato a un'icona sexy del cinema, o a un film, sempre in chiave sexy. Abbiamo esplorato diverse possibilità: da Aishwarya Rai, la splendida indiana della Maga delle spezie, a Clara Bow; da Grace Kelly, a Mae West, passando per Audrey Hepburn e Marlene Dietrich. Avevamo deciso per quest'ultima e un Black Forest Tiramisù, quando la scena del bagno di American Beauty ci è venuta in mente.
Ma a parte le rose, presenti in tutto il film, quindi ovvie e scontate, come costruirlo e con che logica?
La scena del bagno di rose di American Beauty, rappresenta la fantasia erotica del personaggio principale, Lester Burnham verso la miglior amica di sua figlia, Angela Hayes, che incarna lo stereotipo della bellezza americana.
La scena raffigura il voyeurismo moderno e lascia che lo spettatore assista in maniera visiva e pratica alla teoria di Laura Mulvey sullo sguardo maschile, attraverso Lester.
Gli effetti speciali, gli inquadramenti, la fantasmagoria, le luci oniriche, sono tutte tecniche che il regista Sam Mendes ha usato per realizzare una delle scene di sogno più elettrizzanti della storia del cinema. L'effetto Bokeh su Angela, più di altri, enfatizza lo stato di sogno di Lester e il senso di passione. Inoltre, quest'effetto, aiuta il publico a comprendere che Lester si trova in stato incosciente, creandogli un stato emozionale di confusione. L'atmosfera di vapore, come se fossero nuvole, rappresenta visualmente il legame stereotipato tra nuvole e sogno.
L'uso del voyeurismo e dello "sguardo maschile" (Male Gaze Theory) è presente in tutta la scena. L'uso della teoria di Laura Mulvey è infatti ciò che procura il piacere visivo al telespettatore: il maschio appare dominante e la femmina accetta di essere l'oggetto di desiderio. Lester mostra tutta la sua scopofilia verso Angela, credendola irresistibile, sottolinendo il fatto di essere un voyeur.
In genere un voyeur ha fantasie erotiche con la persona osservata, ma queste fantasie sono molto raramente consumate. Questo è ciò che Mendes trasmette attraverso questa scena in maniera eccezionale, facendo enfasi nello stato onirico della situazione.
L'uso del voyeurismo e della teoria di Mulvey sono chiavi importanti per la comprensione del film, spiegano al pubblico che Angela è oggetto di desiderio di Lester e che la psiche della libido maschile ha bisogno di un oggetto femminile per riguadagnare il senso di potere, perso durante gli anni di matrimonio con Carolyn.
Infine, il nostro tiramisù è formato da questi concetti:
Le rose: fresche e rosse, presenti in tutto il film come simbolo di passione, lussuria e bramosia.
Le mandorle: dure e a forma di occhio, rappresentano il Voyeurismo e la scopofilia di Lester.
Le albicocche: la pelle, che si vede e non si vede. È liscia, vellutata e giovane come Angela, l'oggetto di desiderio.
American Beauty Tiramisù
Per sei porzioni individuali
Per la granella di mandorle zuccheratta
200 g di mandorle
1 albume
2 cucchiai di zucchero demerara
Per lo sciroppo di rose:
100 g di petali di rose rosse commestibili, fresche, non trattate
750 g di acqua
800 grammi di zucchero
Per la crema al mascarpone
250 di mascarpone (la ricetta, qui)
250 ml di panna fresca da montare, fredda
50 g di zucchero
60 ml di sciroppo di rose
1 bicchierino di kirsch
savoiardi (la ricetta qui)
250 ml di latte di mandorla (la ricetta qui)
albicocche sciroppate, fatte in casa
Per fare lo sciroppo di rose, bisogna cominciare minimo due giorni prima di fare il tiramisù.
In una pentola capiente e profonda, si mettono i petali di rosa e si coprono con acqua. Si lasciano nella pentola, coperti, tutta una notte.
La mattina dopo, si aggiunge lo zucchero e si porta su fuoco dolce, finché lo zucchero si dissolve. Appena lo zucchero si dissolve, si alza il calore della fiamma, si lascia brendere il bollore e si cuoce per due minuti, o fino a 108°C. In mancanza di un termometro, va presa una goccia di sciroppo, premuta da il pollice e l'indice e, se al seprarare le dita si forma un filo, lo sciroppo è pronto.
Si lascia intiepidire e poi si filtra attraverso un panno di musselina.
Per la granella di mandorle zuccherata, noi siamo partiti da mandorle sgusciate ma non pelate. Quindi, le abbiamo immerse in acqua bollente per qualche minuto, poi abbiamo rimosso la pellicina e poi messe ad asciugare. Una volta ben asciutte, le abbiamo tagliate grossolanamente in granella grossa.
Poi, si sbatte l'albume, non deve essere montato, ma solo ben spumoso. Nell'albume si immergono le mandorle in maniera da ricoprirle bene. In una ciotola, si mette lo zucchero, si scolano le mandorle dall'albume e si passano nello zucchero. Si inforna in forno caldo a 180°, rimuovendo spesso, fino a doratura. Si lascia raffreddare completamente.
Per la crema, in una ciotola si lavora a mano il mascarpone con lo zucchero, il kirsch e lo sciroppo di rose. A parte, si monta la panna. Con una spatola, con movimenti delicati dal basso verso l'alto, si mescolano il mascarpone e la panna.
Per montare il tiramisù:
Inzuppare i savoiardi nel latte di mandorla e adagiarli sul fondo del contenitore che avete scelto per la presentazione, sia unico che monoporzione. Sui savoiardi, mettere uno strato di crema, un po' di albicocche sciroppate tagliate a cubetti e un po' di granella di mandorle. Ripetere l'operazione con i savoiardi, la crema e finire con le mandorle. Mettere in frigo per almeno tre ore.
Servire con una rosa commestibile non trattata a modo di decorazione.
Con questa ricetta partecipiamo a quattro mani alla sfida del MTC di novembre, Il Tiramisù
Mamma mia che studio approfondito, molto interessante. Il film l'ho visto una sulla volta, appena uscito e non mi era piaciuto molto, magari questa è l'occasione per riguardarlo con occhi diversi e una coscienza tutta diversa. Bellissima anche l'interpretazione. Non immagino il gusto di questo tiramisù, non ho mai associato questi ingredienti, ma in fatto di abbinamenti con voi si va sul sicuro. In bocca al lupo x kg prossima fila al bancomat. Un abbraccio
RispondiEliminaIntanto, foto da urlo. Poi, studio e attenzione ai particolari, come sempre. Il Tiramisù, per niente classico, incarna perfettamente la vostra idea e quasi la sublima .Sembra davvero la materializzazione di un sogno.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaFoto, ideazione, realizzazione (persino la fila al bancomat) sono cose non comuni. Voi siete sempre oltre. Ciao
RispondiEliminaGrandissimo film che ha segnato un'epoca e che insieme a Magnolia, dello stesso periodo, ha fissato nella mia mente una serie di sensazioni ed emozioni molto forti. Dovrei rivederlo perché è passato del tempo e sono certa che lo guarderei con occhi molto diversi ma sempre intensamente turbati. Un tiramisù che è un trattato di psicologia, la sintesi di simboli così chiari ed evocativi da raccontare alla perfezione la bramosia del protagonista mai soddisfatta...spero almeno che dopo tanta fatica, voi siate almeno riusciti a gustarvelo a dovere.
RispondiEliminaDavvero magnifico cari Ele e Michael. Un forte abbraccio.
Questo film mi ha fatto capire un pò di cose... una che kevin Spacey é un grande e quello che lo doppia in italiano pure!
RispondiEliminaLo stesso per il vostro tiramisù! È al quanto sexy anche senza sapere che é spirato a questo film!E credo ciò voglia dire tutto!!!
avete fatto uno studio scrupoloso delle scene ma niente scenate e nervi saldi nelle code del bancomat! siete forti anche voi!!! Fortissimiiii!!!
Siete dei grandi con uno studio spettacolare niente è stato lasciato al caso ed il risultato è favoloso
RispondiEliminaNon conosco il film ma sicuramente rimediero', grazie anche per averci fatto capire come a volte quello che noi diamo per logico non è sempre normale e le nostre sicurezze a volte sono effimere
Non ho mai abbinato questi gusti ma la foto parla da sola
Grazie bravissimi
Stupenda e impeccabile interpretazione con tanto di lettura critica super tecnica del film da far impallidire qualsiasi critico cinematografico! La realizzazione non delude le premesse, siete unici!!
RispondiEliminaIl vostro tiramisù è quanto di più sontuoso e sensuale ci possa essere al mondo: molto ben costruito e centratissimo sul tema.
RispondiEliminaA me American Pie non è piaciuto per niente: l'ho visto al cinema quando è uscito e sono uscita dalla sala di proiezione domandandomi come mai avesse avuto tanto successo. Me lo chiedo tutt'ora, ma se ha potuto ispirare questo magnifico dolce posso perdonare al produttore e al regista di averlo girato, e a me stessa di essere andata a vederlo. ;-)
Stupendo mi avete fatto stupito come sempre!
RispondiEliminaecco rapita dalla foto, dalle rose, dalla scelta del film (adoro Kevin Spacey!!) .... sorvolo sulle banconote!!Grandi ragazzi.... "love is always in the air " :* VVB
RispondiEliminaIo non ho visto il film, ma mi fido di voi alla grande!!
RispondiEliminaBuono deve essere molto delicato....bravi!
RispondiEliminaVedere l'immagine e pensare ad American Beauty e' stato tutt'uno- e questo la dice lunga sia su quanto quella scena sia entrata nell'immaginario collettivo (io non vado al cinema, per dire, eppure ormai una distesa di petali di rosa e' "quello" e niente altro) e sulla vostra capacita' di adesione al tema, con una ricetta che e' di una sensualita' cosi violenta che quasi genera una reazione di distacco, di fuga. Sono quelle mandorle che rappresentano gli occhi, quella pelle vellutata del ti vedo- non ti vedo, questo post cosi colto, che disvela i meccanismi di un montaggio ma proprio per questo lo rende ancora piu' di impatto.
RispondiEliminaDa soli siete eccezionali. Ma insieme, incontenibili.
Un post che fa piacere leggere :-), pieno di sguardi su sguardi elevati a potenza.
RispondiEliminaCome sempre gli anni Settanta si dimostrano un'epoca di elaborazioni teoriche tuttora appassionanti e dirompenti per la loro forza d'urto nei confronti degli schemi dati; il che, dal canto suo, non può non avvicinare alla forza e alle problematiche del desiderio. Dopodiché, forse perché non ho visto il film, avrei lasciato gli occhi interi, a meno che non si volesse infine frantumare lo sguardo maschile nel bicchiere ;-), quand'ecco che l'accordo dei sapori e consistenze mi fa immediatamente riprecipitare nell'accettazione di tale sguardo (magari con un po' meno zucchero, ma non si potrebbe fare uno sciroppo di rose non dolce?).
Comunque molto invitante :-).
Hai scelto un film che a suo tempo mi aveva lasciato una sensazione di disagio, ma che mi aveva colpito molto e ne hai fatto una recensione perfetta, che aiuta a comprendere, a distanza di tempo, cose che forse non si erano colte del tutto. Da rivedere con occhi diversi ma stavolta, a quella scena nel bagno di rose, penserò a questo bellissimo, godurioso tiramisù.....complimenti davvero. Un bacio. Giuli
RispondiEliminaCiao, il film che hai scelto, proprio non mi piace!! Ma mi piace la tua idea di dolce!! Complimenti ;)
RispondiEliminaQualcuno ha già proposto American Beauty, ma mai nessuno ha spiegato ed argomentato come voi.
RispondiEliminaSi alla seduzione di questo tiramisù che istiga al voyerismo prima di affondare il cucchiaio, perchè la foto è assolutamente voluttuosa e lascia a bocca aperta.
Mi avete colpita...standing ovation per voi!!!.