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Il pacchetto è
arrivato senza mittente, del resto non ce ne sarebbe neanche stato bisogno. Ma
se avessi saputo che aprendolo la mia vita avrebbe dato un giro di boa
inaspettato, allora forse lo avrei aperto con più calma, con pausati movimenti
da rito religioso, senza fiondarmi con la curiosità di un gatto.
Un quaderno,
copertina rigida, grigia, segnata dal tempo, pagine a righe riempite di una
scrittura elegante, ritmica e omogenea. È un diario, memorie e racconti che
concludono con una ricetta. Scritto in francese e in yiddish, ogni storia porta la firma di Sarah Hillman. Racconta la sua vita, intercalata a
storie inventate, piene di fantasia e magia, che mi portano a immaginarla come
una sorta di alter ego vissuto in un altro tempo, come se la conoscessi da
sempre, come se mi avesse accompagnato da una vita, in una dimensione parallela
alla mia. Ogni parola somiglia inspiegabilmente alle mie e pagina dopo pagina,
ricetta dopo ricetta, la sento sempre più parte di me. Forse parte di me lo è
sempre stata.
Mi immergo nelle sue
storie, mi impregno delle sue emozioni, della storia d’amore tra lei e suo
marito, del desiderio di un figlio, di una gravidanza raccontata con tenerezza
disarmante. In tre anni di diario, l’ascolto parlare, ridere piangere come se
fosse qui con me, vicina, così familiare, la vedo materializzarsi in cucina
mentre provo le sue ricette. E la riconosco. È sempre stata li, dolce presenza
tra gli spiriti che annidano tra pentole e fuochi.
Attraverso di lei
identifico me stessa, mi prende per mano, svelandomi segreti nascosti che sanno
di carta, di antico, d’amore, di eterno.
Il diario è per me un viaggio sereno di scoperta, di ricordi che
potrebbero essere i miei e che in un certo modo lo sono.
Con lei è il
ritorno, il ricongiungimento ad
una spiritualità profonda che avevo lasciato indietro, troppo lontana, quasi
dimenticata. Insieme a lei riscopro i precetti della cucina kosher e piano
piano li rincorporo alla vita di tutti i giorni.
Il diario è stato
quasi quarant’anni rinchiuso in una soffitta nell’est della Francia, come tutte
le cose che le appartenevano, per una dura volontà di dimenticare. È
suo marito a ritrovarlo, in una ricerca disperata di risposte per sua figlia,
perduta e poi ritovata molti, troppi anni dopo. Ma questa è un’altra storia.
Accompagnata da
Sarah, che ha aggiunto la sua essenza a ogni mio gesto in cucina, da oggi Burro
e Miele diventa un blog Kosher.
Proprio oggi, giorno del suo compleanno. E non potevo non iniziare con una sua ricetta, per
renderle omaggio.
La zuppa di ciliegie
è un piatto tipico della cucina dell’Europa dell’est e, contrariamente a quel
che si può pensare, non è un dessert, ma un antipasto. L’assenza di zucchero
non è una dimenticanza.
A Sarah Hillman (Z'L')
Kirchn zoupé
(zuppa di ciliegie)
Per 6 persone:
500 gr di ciliegie, o forse un po' di più
1 litro e mezzo di acqua
1 stecca di cannella
la buccia di un'arancia
50 gr di fecola
un bicchiere di vino rosso
Lavare, pulire e snocciolare le ciliegie. Metterle in una pentola con l'acqua, la cannella e la scorza d'arancia e portare ad ebollizione. Lasciar cuocere un quarto d'ora abbondante a fuoco vivo, in modo che parte del liquido evapori, deve riemanerne più o meno un litro. Togliere dal fuoco, prelevare la buccia d'arancia e la stecca di cannella e sgocciolare le ciliegie, conservando il liquido di cottura. Diluire la fecola in un poco di acqua e versarla nel liquido di cottura ancora bollente, poco a poco, senza smettere di mescolare. Aggiungere le ciliegie e il vino e portare di nuovo sul fuoco più basso possibile e lasciar cuocere senza assolutamente bollire, durante una ventina di minuti. Servire subito.
..bello, che belle parole sai scrivere, sempre :)
RispondiEliminaSarà un piacere scoprire la "vostra" cucina kosher!
wow..che meraviglia! segno subito tutto!!
RispondiEliminaA sheynem dank :)
RispondiEliminaNon avevo dubbi. Se il tuo blog prima era ricco di emozioni, ricordi, di profumi e sapori di luoghi lontani da oggi lo sarà ancora di più.
RispondiEliminaSarà più ricco, più consapevole di una tradizione e di una cucina che a me ha sempre affascinato.
In ogni tuo gesto, in ogni tua parola scritta, in ogni tua fotografia anche noi potremmo vedere e scoprire questa nuova essenza...come un leggero soffio di vento...
Buon nuovo inizio, tesoro!
Ti voglio benissimo!!!
Benvenuta alla nuova versione (che già tenevi nel cuore) del tuo bellissimo blog.
RispondiEliminaUna carezza leggera e rispettosa a Sarah, che al tuo cuore è così cara.
Sai che una versione molto simile alla tua zuppa c'è anche nella antica tradizione italiana? Una zuppa di amarene, nata come piatto unico, che oggi è stata trasformata in dolce...
Un abbraccio!
sono emozionata nel leggere ogni riga , mi sono immedesimata in te mentre lo leggevi e scrivevi qui per noi ,ho immaginato,ho immaginato questa figlia perduta come se fossi tu e tutto quello che hai scritto parlassi di tua madre ritrovata tra le righe di questo diario....la mia fantasia mi piace cosi e restero' con questa splendida idea di un diario di frammenti di vita di amore tra due persone aspettando una figlia e fatto dopo 40 anni in un blog!
RispondiEliminaeleonora sarà un blog rivoluzionato questo
Evviva, amica! Mi sembra un buonissimo proposito questo :)
RispondiEliminaUn abbraccio
Jas
Che emozione! ...sei entrata in possesso di qualcosa di prezioso.... È un po' come se le vostre anime si fossero unite grazie al libro che trasmette qualcosa di lei a te! ...una storia unica!.... Grazie per aver co diviso con noi questa prima ricetta! :)
RispondiEliminaCome un soffio leggero... La presenza e' così non invadente ma profonda. L'amore e' così . Non conosco la tua vita, ma leggo tra le righe amore e sofferenza. Forse non e' un miracolo, ma senza dubbio e' opera di Io Sono "... Mi sono commossa... Davvero... Ti voglio bene! Grazie per aver condiviso con noi questa perla di vita!
RispondiEliminaDavvero invitante!!
RispondiEliminaSai quanto ero curiosa di sapere del cambiamento del blog, del tuo cambiamento e come sempre non sono rimasta affatto delusa! Non so perchè ma leggendo le tue parole mi sono commossa, emozionata, forse perchè sono in un periodo della mia vita un pò particolare, forse perchè con l'eta mi emoziono di più ... sta di fatto che sono contenta di averti conosciuta, giorno dopo giorno scopro in te una bella persona che mi piace molto!!! Custodiscilo gelosamente questo libro carico di amore e quando avrai i tuoi momenti no sfoglialo, leggilo e ritroverai la pace :-)
RispondiEliminaLe foto sono magnifiche e la ricetta anche la proverò sicuramente :-)
Non vorrei scrivere banalità...semplicemente sono felice per te, per quel legame forte che stai riprendendoti, per la gioia, che sono sicura, ti darà! Un abbraccione
RispondiEliminaTi ho letto con sincera emozione.
RispondiEliminaE imparerò volentieri da te.
Ho i brividi Eleonora. Non mi congratulo per i cambiamenti né per la svolta che ha avuto la tua vita. I cambiamenti fanno parte del nostro essere e spesso sono portatori di cose belle. Io mi sento scossa per come questo diario sia arrivato a te e per i contenuti umani e carichi di vita che custodisce. Mi sento emozionata per la fatalità di questa storia, per la magia, chiamala come vuoi ma è meraviglioso il come sia arrivata fino a te. Tutto il resto è stupendo e credo che tu aspettasi da tempo un segno del genere. Spero che ci parlerai ancora di lei, di Sarah, del perché quest'uomo abbia deciso di affidare questo tesoro ad Eleonora. E' davvero bellissimo e sono veramente felice per te. Ti abbraccio, Pat
RispondiEliminaQui c'è SEMPRE da imparare. Complimenti.
RispondiEliminasimo
Allora sei giustificata ;)
RispondiEliminami sono un po' commossa. un po' tanto.
RispondiEliminacaspita ma non faccio a tempo a immparare una cosa che già me ne proponi altrer!
RispondiEliminaChe bello leggerti!! Mi porti sempre a spasso in posti lontani, in situazioni o vite che non conosco.
RispondiEliminaTutto in modo leggero, lieve, coinvolgente!
Bella la tua decisione, penso che sfrutterò ancora di più determinate conoscenze perchè è bello poter cucinare o saper cucinare per tutti.
La cucina Kosher la conobbi da ragazzina, quando frequentavo un'amica ebrea e andando a trovarla, spesso mi fermavo a merenda... sua mamma era una maga con i dolci!! (e non solo con quelli!)
Questa zuppa, invece, mi ricorda una preparazione simile che faceva la mia mamma con le amarene...
Grazie Ele di farmi battere il cuore con i ricordi.
Nora
leggerti e' sempre un po' viaggiare..con la fantasia, ci fai immaginare posti situazioni e personaggi completamente nuovi...se scrivessi un libro ti terrei sul mio comodino fissa!!! sai regalare una pace che non ti immagini nemmeno...Ti faccio i migliori auguri per questo tuo "nuovo" blog che farà crescere te ma sopratutto tutte noi addicted, ci farai conoscere ricette usi e riti di una fede che non conosciamo ma che e' alla base della nostra fede....non vedo l'ora!! per ora segno la ricetta della zuppa di ciliegie e appena posso la replico..Grazie mille!
RispondiEliminaChe storia toccante...
RispondiEliminaIntuisco - o credo di intuire - qualcosa, e molto altro vorrei sapere.
E non so cosa darei per poter sfogliare, leggere e assaporare quel diario!
Dana
Ogni parola potrebbe risultare inutile e forse non adatta a descrivete emozioni così forti.
RispondiEliminaUn diario, una reliquia nelle tue mani.
Saprai sicuramente farne buono uso.
E che i nostri blog possano diventare un domani tanti preziosi diari da consultare per chi ci avrà a cuore.
Un abbraccio.
Ho i brividi! Questi cambiamenti, così sentiti, hanno sempre un qualcosa di magico.
RispondiEliminaSono davvero felice di poter imparare anche da te una cucina che già amo molto :-)
Domani compro una bottiglia di vino rosso e per il fine settimana mi provo la tua ricetta, slurppppp.
Un abbraccio, con affetto
e adesso potrò dire di conoscere virtualmente la vera cucina kosher... quanta cultura in più, e quanto amore in più!
RispondiElimina^_^
RispondiEliminainizia una nuova vita per il tuo blog, ma in fondo in fondo....è sempre stata così :D
Non vedo l'ora di leggere le prossime ricette , ps...questa finalmente è facile pure per me :P
Se c'è una cosa che mi piace più del cambiamento, è il cambiamento che viene dal cuore.
RispondiEliminae se c'è una cosa che mi piace più del cambiamento che viene dal cuore, è il cambiamento che viene da un cuore grande e ricco come il tuo.
Grazie per averci resi partecipi ancora una volta delle tue emozioni.
E per averlo fatto così
ale
Tesoro, sei una continua scoperta!
RispondiEliminaTvb
Eli
quanto amo i diari...non per niente mia figlia si chiama Anais...e io scrivo un diario da ormai venticinque anni che spero un giorno lei possa leggere...amo le storie di vita, soprattutto della vita delle donne...
RispondiEliminauna nuova strada da percorrere, bastava solo stare in ascolto, in attesa di un evento che aprisse questa nuova via ed ora eccoti qua. Sarà un bel viaggio, tra emozioni, ricordi, sapori vicini e lontani. Spero di passare più spesso per leggerti.
RispondiEliminaUn abbraccio, Vale
Mi sono innamorata di questo post. Bellissima la ricetta. Bellissimo il racconto.
RispondiEliminaSe e quando puoi, passeresti dal mio blog che ci sarebbe un piccolo "premio" per te? Grazie :)
Alice
http://operazionefrittomisto.blogspot.it/
una buona ricetta e un magnifico pensiero
RispondiEliminail tuo blog si è sempre distinto dagli altri! lo sapevo fin dall'inizio che , giorno dopo giorno,sarebbe diventato un punto di riferimento non solo gastronomico...vai avanti così, un mondo di auguri...ti abbraccio
RispondiEliminaEro negli USA, ecco perche' me lo sono perso! Senti, sai che di solito le parole non mi mancano, ma adesso non mi viene altro da dire che...gasp! Ma ne riparleremo, giusto?
RispondiEliminaauguri carissima...
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