"Polvere sei e polvere tornerai, ma fra una polvere e l'altra, un buon bicchiere non fa mai male"
-Proverbio Yiddish-
E uno o piuttosto più bicchieri, diventano a Purim non solo un piacere, ma anche un comandamento.
Sì, immaginate una festa nella quale divertirsi, mangiare e bere alcolici sia una mitzvà, ovvero, una legge da rispettare, un dovere da compiere.
Purim è una specie di carnevale ebraico in cui ci si maschera, si fanno commedie e parodie, shcerzi e burle, si mangia e si bevono alcolici celebrata tutti i 14 del mese di Adar, cadendo quest'anno il 20 marzo.
Si tratta senza dubbio della festa più allegra del calendario ebraico, nonchè la più divertente e che coinvolge sin modo particolare i bambini, una grande ironia dentro l'ironia...poichè ciò che viene commemorato è la storia di uno dei complotti più violenti descritti nei libro di Ester.
In poche parole, si narra della vittoria della regina ester contro il malvagio Amman, che aveva ideato un diapolico complotto per stermianre gli ebrei.
Paradossalmente, la festa più amata dai bambini ebrei ricorda tutti gli anni la nascita di un 'antisemitismo che accompagnerà tristemente il popolo ebraico attraverso la storia. Per molti dunque, Purim non solo ha il significato di festa e divertimento ma anche del dovere di ricordo dell'antisemitismo e delle numerose persecuzioni: da Amman a Torquemada fino a Eichmann e Hitler.
Quattro sono le mitzvot durante il festival di Purim:
La lettura in Sinagoga del libro di Ester: ogni volta che viene letto il nome di Amman, il pubblico, spesso travestito e mascherato sbatter i piedi e fa chiasso, come per cancellarne il nome o farlo fuggire per sempre.
Far la festa: Sebbene il Talmud inculca agli ebrei la sobrietà e la temperanza, a Purim si fa l'eccezione. La tradizione e il comandamento fuole che siu festeggi fra familiari e amici e che ci si alzi da tavola brilli abbastanza da non sapere più riconoscere la parola "maledetto" dalla parola "benedetto".
Mandare regali agli amici: Sono regali di cibo pronto da consumare, tutto cotto, normalmente dei dolci, frutta candita o secca e vini raffinati. È tradizione che i regali non siano mai dati personalmente e i bambini, normalmente sono gli entusiasti messaggeri. Gli uomini regalino agli uomini e le donne alle donne.
Donare ai poveri: In sinagoga a Pourim si raccoglie danaro per i più bisognosi,per compiere con la richiesta di Ester di aiutare i poveri. È dentro la coscienza di ognuno fare un gesto di altruismo quel giorno, sia verso una persona o verso un'associazione caritativa.
Una piccola riflessione: il libro di Ester è l'unico in cui il nome di D-o non è mai citato. Tuttavia, si ha l'impressione di assistere a una serie di combinazioni, ma il caso in realtà, non è che la non visibilità della divina provvidenza, di un D-o nascosto, ma cha ha in mano, come abile burattinaio, tutte le corde e le sorti della della storia. A Lui, grazie.
Nella tradizione askenazita (la colonia di ebrei sviluppatasi nell'est europeo) il simbolo culinario di Purim sono senza dubbio gli hamantashen.
Il loro nome deriva probabilmente dal Yiddish tashn o dal tedesco taschen e dal nome del villano Amman, chiamato in Yiddish Hamman, significando letteralmente Tasche di Amman, raffigurando le tasche del malvagio che si presume erano piene di denaro illecito.
Guardate come lo spirito ebraico fa sì che dei loro nemici si facciano dei biscotti e che del loro amaro passsato,se ne festeggi il lato dolce.
Ingredienti per circa 3 dozzine di biscotti
4 uova
250 gr di zucchero
125 ml di olio
il succo di un limone
la buccia grattuggiata di un limone
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
500 gr di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
300 gr di marmellata di ciliegie, di fragole e di albicocche
La frolla di questi biscotti non si fa quasi mai con il burro, ma con l'olio per poter mangiarli in qualsiasi momento della giornata, anche dopo un pasto con pietanze a base di carne. La legge ebraica vieta di mischiare latte e derivati con carni nello stesso pasto o che questi alimenti entrino in contatto tra loro.
Gli hamantashen più tradizionali sono ripieni di una pasta fatta a base di semi di papavero, di composta di frutta o di marmellata variata. Io quest'anno ho scelto quest'ultima opzione. Ce ne sono anche di meno tradizionali, ripieni di crema, cioccolato o Nutella.
Accendere il forno a 180° e imburrare delle placche da forno o vassoi appositi per biscotti.
Battere leggermente le uova con lo zucchero e Aggiungere il resto degli ingredienti e mischiare bene fino ad amalgamare bene. Dividere la pasta in varie parti e stenderla non troppo sottile e tagliare dei dischi di 4 o 5 centimetri. Su ogni disco, porre mezzo cucchiano di ripieno.
Per dare la forma di triangolo, piegare due lati in modo da formare una punta e poi chiudere piegando il terzo lato. Sigillare con le mani i tre angoli.
Infornare a 180° durante 20 minuti.
Hag Purim Sameah!
Francesca nel suo contest domanda "Il tuo Carnevale com'è?"
Il mio Carnevale si chiama Festival di Purim, una festa dove è lecito e comandato il divertimento, ma anche la riflessione spirituale. Una festa in cui si mangia e si beve fino a più che la sazietà , quando il giorno prima si ha digiunato.
Una ricorrenza per riflettere sul passato, presente e futuro di popolo oppresso.
E IL MIO CARNEVALE HA VINTO IL PRIMO PREMIO DEL CONCORSO!
Il loro nome deriva probabilmente dal Yiddish tashn o dal tedesco taschen e dal nome del villano Amman, chiamato in Yiddish Hamman, significando letteralmente Tasche di Amman, raffigurando le tasche del malvagio che si presume erano piene di denaro illecito.
Guardate come lo spirito ebraico fa sì che dei loro nemici si facciano dei biscotti e che del loro amaro passsato,se ne festeggi il lato dolce.
Ingredienti per circa 3 dozzine di biscotti
4 uova
250 gr di zucchero
125 ml di olio
il succo di un limone
la buccia grattuggiata di un limone
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
500 gr di farina
2 cucchiaini di lievito in polvere
300 gr di marmellata di ciliegie, di fragole e di albicocche
La frolla di questi biscotti non si fa quasi mai con il burro, ma con l'olio per poter mangiarli in qualsiasi momento della giornata, anche dopo un pasto con pietanze a base di carne. La legge ebraica vieta di mischiare latte e derivati con carni nello stesso pasto o che questi alimenti entrino in contatto tra loro.
Gli hamantashen più tradizionali sono ripieni di una pasta fatta a base di semi di papavero, di composta di frutta o di marmellata variata. Io quest'anno ho scelto quest'ultima opzione. Ce ne sono anche di meno tradizionali, ripieni di crema, cioccolato o Nutella.
Accendere il forno a 180° e imburrare delle placche da forno o vassoi appositi per biscotti.
Battere leggermente le uova con lo zucchero e Aggiungere il resto degli ingredienti e mischiare bene fino ad amalgamare bene. Dividere la pasta in varie parti e stenderla non troppo sottile e tagliare dei dischi di 4 o 5 centimetri. Su ogni disco, porre mezzo cucchiano di ripieno.
Per dare la forma di triangolo, piegare due lati in modo da formare una punta e poi chiudere piegando il terzo lato. Sigillare con le mani i tre angoli.
Infornare a 180° durante 20 minuti.
Hag Purim Sameah!
Francesca nel suo contest domanda "Il tuo Carnevale com'è?"
Il mio Carnevale si chiama Festival di Purim, una festa dove è lecito e comandato il divertimento, ma anche la riflessione spirituale. Una festa in cui si mangia e si beve fino a più che la sazietà , quando il giorno prima si ha digiunato.
Una ricorrenza per riflettere sul passato, presente e futuro di popolo oppresso.
E IL MIO CARNEVALE HA VINTO IL PRIMO PREMIO DEL CONCORSO!
che belli...e che buoniiiiiiiiiiii!!! posso uno?
RispondiEliminaBuon Festival di Purim, ma non bere troppo, che se no il capo cuoco si impossessa della cucina. :-)
RispondiEliminaChe bello venire a conoscenza di tradizioni che a me personalmente sono sconosciute :)
RispondiEliminaI biscotti sono belli e buoni..se ci riesci fanne avanzare una paio che li assaggio volentieri ;)
Un bacione!
un post ricco di storia,bellissimo!!!
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaSei sempre una sorpresa, i biscotti devono essere squisiti, ma ancora più interessanti le informazioni che ci dai.....grazie cara!
Buona festa a te e ai tuoi cari!
Non so perchè ma le tradizioni ebraiche esercitano su di me un fascino particolare. Così ricche e piene di significato, di attenzioni, con il loro forte e costante richiamo al passato anche nel cibo.
RispondiEliminaCibo bello da vedere, come il pane challah... o questi biscotti. Grazie per aver condiviso questa ricetta, l'apprezzo anche per l'utilizzo dell'olio al posto del burro.
Ti abbraccio, buona giornata!
Molto bello questo post ricco di storia e non solo!!! Molto invitanti i biscotti, anche per quello che rappresentano!
RispondiEliminaBuona giornata
Ho conosciuto la cucina ebraica prima di conoscere quella vegetariana (ma dopo aver incontrato quella macrobiotica) e sono subito rimasta affascinata dalle frolle senza burro, i dessert senza latte, e tutti i rituali di cucina. Qualsiasi cucina mi apra una visione di un modo diverso di cucinare mi ha sempre affascinato, anche per le cose che non mangerei mai (tralascio quello che mi hanno raccontato amiche congolesi, cinesi o vietnamite) mi piace ascoltare, ascoltare, ascoltare rapita dai perche' ed i percome.
RispondiEliminaMi manca il carnevale, qui non si festeggia, che peccato, ci vorrebbe e sarebbe anche bello, visto che e' ancora estate e ci potrebbe pure vestire da fatine senza congelare!
E' vero le tradizioni ebraiche affascinano tanto, se poi raccontate con la tua merivagliosa scrittura....ci rapiscono e ci fanno sognare ad occhi aperti.
RispondiEliminaQuesti biscottini sono deliziosi, brava.
Baci baci e buon fine settimana
Ecco, di nuovo, leggendoti la sensazione di aver ritrovato qualcosa che avevo perso... un post meraviglioso, grazie perchè tante di queste notizie sul festival di Purim, e il divieto di mescolare latte e derivati con carni nello stesso pasto appartengono al mio passato di figlia di una nomade che vaga da una religione all'altra... sono entrata dapprima in quell'atmosfera festosa, mangereccia e godereccia e ho finito con l'ennesima riflessione sulla storia ebraica nei secoli!
RispondiEliminaUltimo pensiero è proprio sulla forma dei biscotti e sul simbolismo che cela, dal cerchio (il cammino della vita) al triangolo, che a seconda di come viene visto "è uomo e donna" insieme...
baci e grazie
Grazie Ele! Quanto è bello questo post!
RispondiEliminaI biscotti sono molto suggestivi...
Grazie sempre :)
Se il 20 non sai a chi destinare la tua mishloach manòt... ecco una volontaria!!
RispondiEliminaBaci, carissima
I biscotti sono bellissimi e credo molto buoni e il post è interessantissimo così ricco di storia e di ricordi, con questo costante richiamo al passato anche nel cibo... un post che ho letto rapita, tutto d'un fiato!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana!
Che bel post,molto interessante e questi biscotti
RispondiEliminaoltre che essere anche molto leggeri e buoni,sono molto coreografici.
Un abbraccio e una buona giornata.
Fausta
ma son bellissimi sti biscottini... mene pappo un paio! smack e buon w.e. .-)
RispondiEliminaEleonora sei un mito!!!Non solo ci insegni qualcosa sempre di nuovo ma riesci a partecipare a tutti i contest della blogosfera. Bellissimi questi biscotti
RispondiEliminaMolto belli
RispondiEliminaciao e un felice fine settimana
Ciao Eleonora noi ne prendiamo un paio sono irresistibili :)))
RispondiEliminaun saluto e un bacione dai viaggiatori golosi ...
grazie!
RispondiEliminanon solo per la ricetta...
buona giornata,francesca
davvero grazie, sia per il post che per la ricetta! mi sa che con questi sorprenderò una mia amica...
RispondiEliminaHag Purim Sameah cara!!
RispondiEliminaQuest'anno non le ho ancora fatte, la mia ricetta è simile alla tua, le mie preferite sono quelle con i poppy seed. Ecco quelle che avevo fatto lo scosrso anno http://incucinaconziaelle.blogspot.com/2010/02/hamantashen-le-orecchie-di-haman.html
le tue sono bellissime!!
Bellissima ricetta ..complimenti Simmy
RispondiEliminaBel racconto e favolosi i biscotti
RispondiEliminabrvissima come sempre
baci Anna
Non conoscevo affatto la tradizione ebraica del carnevale nè tantomeno questi biscottini ripieni che sono un amore. Ho una netta preferenza per la frolla all'olio quindi la ricette per me è perfetta :D! Che pazienza a confezionarli così ma sono troppo belliiiiiiiiiii :)
RispondiEliminaUn bacione tesoro, felice fine settimana
WOW, BELLISSIMO
RispondiEliminaSOPRATUTTO LA FORMA DEI BISCOTTI CHE RIMANDA AL SIMBOLO DI DIO...SBAGLIO?
Il tuo dolce è mooolto interessante!!!
RispondiEliminaSei ebrea, ne ho la conferma adesso.
Ricordo che gli ebrei non possono nominare il nome di Dio.
Quando vivevo a Roma, abitavo in piazza Bologna, proprio vicino una sinagoga, sempre piena di polizia all'ingresso, secondo me in modo un pò esagerato.
Fortunatamente non mi sembra che gli ebrei siano ancora oppressi in occidente.
Mi giunge una curiosità:
c'è una festa durante l'anno che non sia accompagnata dalla preghiera e dalle leggi ebraiche?
Sono molto incuriosita dalle religioni che hanno leggi molto presenti nella vita di chi le professa, anche se le guardo in modo distaccato, perchè amo scegliere io cosa fare, cosa mangiare e non mangiare, cosa dire, quando pregare.
Ricordo la mamma di un mio amico. Famiglia ebrea. Lei, riferendosi alla ragazza (atea) del mio amico, disse:
"Non preoccuparti, conosco un rabbino che potrebbe aiutarti"
Restai basita.
Voglio sottolineare, qualora non fossi chiara, la mia curiosità sul tema, che non ha nulla a che fare con il giudizio negativo su nessuno.
Bacioni! ^.^
ma che bontà!!!
RispondiEliminaChe buoni ..mi fai venire una fame!!!
RispondiEliminaun post interessante e ricco di storia e tradizione. I dolcetti sono proprio simpatici ed accattivanti. Un saluto
RispondiEliminabuonissimi!
RispondiEliminasembrano davvero deliziosi!
baci buon we!
Ciao cara!! Grazie per tutte le cose che si imparano passando da te!! Sei fantastica come fantastici devono essere i tuoi dolcetti!! Un bacione.
RispondiEliminache dire? Perfetti, gustosi ed accompagnati da uno splendido racconto! Non si può chiedere di più (beh, sì, certo, un assaggio magari...)
RispondiEliminaA presto
ma che belle queste foto!!!!
RispondiEliminail mio carnavele com'è....talmente bello che mi cim dedicherò per ben 5 giorni! ho preso una pausa dal blog ;-)
buon carnevale!
Che bel post, così ricco di informazioni e tradizione!
RispondiEliminaE i biscotti? Ne vorrei subito uno!
Belli e sicuramenti buoni... una ricetta leggera, mi piace molto! Buon fine settimana!
RispondiEliminaChe belli questi biscotti pieni di tradizione. Biscotti con questa forma non ne avevo mai visti... Grazie per averci raccontato il festival di Purim :-)
RispondiElimina..complimenti anche a te, carissima, per la vincita del contest di Aurore. Le tue foto le trovo sempre "Magiche". Brava!
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao Ele, belle idee e belle storie da raccontare. Buon fine settimana, Vale
RispondiEliminaTi ho già detto del mio interesse per le tradizioni ebraiche e della mia passine per la letteratura israeliana. Perciò questo post me lo sono letto tutto d'un fiato, peccato che sia finito. Ma ci hai lasciato questi dolcetti come consolazione. Grazie, mi piacerebbbe farli. Un bacione e buon w.e
RispondiEliminaCon te s'impara sempre!
RispondiEliminaA me il carnevale non mi fa impazzire, magari perche i ricordi di mia mamma vengono a gala... ma anche noi abbiamo tradizioni molto belle, sopratutto i giorni prima del carnevale!
Que bello che è sapere il PERCHE delle feste; dei modi di fare, cucinare, divertirsi; dietro ogni cosa c'è il suo perche...
besos e complimenti per questo altro meraviglioso post!
Nonostante le mie origini ebraiche non avevo mai approfondito la storia di questa festa... grazie e complimenti per i biscotti bellissimi!
RispondiEliminaBellissimo ed interessante post, soprattutto quando dici che..il caso non è che la non visibilità della divina provvidenza. Brava..anche per questi dolci, vedi, anche dal male è nato qualcosa di..dolce! .-)
RispondiEliminaVeramente belli questi dolci!!!!!!
RispondiEliminaHo letto con molto interesse il tuo post!!!
Sempre bravissima!!!!!
Un bacione e felice fine settimana!!!!!
I biscotti sono una vera delizia e il post è molto interessante...ora però ne mangerei uno!!!! Bacio e buon w.e.
RispondiEliminaDa ignorante non ne sapevo nulla di sta storia sai...ora so una cosa in più :) assolutamente informativa si si... e ottima sta ricetta, combinabile con varie pietanze, interessante. e sopratutto mi ispirano un sacco
RispondiEliminae non bere troppo sennò poi i capo cuoco sennò ti fa il blog di cucina tt per lui hahaha
un bacio
sei una scoperta! grazie per aver partecipato con un post così ricco di storia e emozioni.
RispondiEliminaBellissimi e perfetti, sei davvero bravissima!!! bacioni :)
RispondiEliminaWow! post ricco di notizie che non conoscevo assolutamente! Le tasche di Amman sono davvero molto carine e profumate di vaniglia e marmellate!
RispondiEliminabuona domenica!
p.s.. c'è un premio per te qui:
http://www.vickyart.it/arte-in-cucina/2011/03/05/un-premio-da-girare-e-atmosfera-italiana/
Lo sai che ti ho pensata? Si, quando in giro vedo cose come il contest di Ana Lisa ti penso! E proprio fatto a misura per te, le tue ricette e per i tuoi racconti!!!!!! Dai dai!!!!
RispondiEliminabesos
http://senzaglutinepertuttiigusti.blogspot.com/2011/02/il-mio-1-blog-candy-con-contest-della.html
humm comme c'est beau! Je ne connaissais pas du tout! ;)
RispondiEliminaEn plus ce sont mes confitures préférées!
Bise
non conoscevo questi biscotti, anche per questo amo leggere i tuoi post, mi fai sempre scoprire cose nuove. buona giornata!
RispondiEliminauna festa di speranza nel futuro quindi...
RispondiEliminabellissimo!
il 20 marzo, l'ultimo giorno di inverno, altro motivo per cui festeggiare!!
grazie per tutto ciò che scrivi, l'ho già detto ma lo ridico ogni volta, mi piace tanto leggerti!
Ne sono affascinata: sono dei piccoli gioielli :D
RispondiEliminaQuesto post è molto interessante e poi questi dolcetti ne ruberei volentieri uno!
RispondiEliminati auguro buona serata, Barbara
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMa che belli! E soprattutto devono essere buonissimi!
RispondiEliminaNon conoscevo né i biscotti né questa festività ebraica..
Grazie per questo post meraviglioso!
Vedrai che ti darà moltissime soddisfazioni. Sono felice di aver avuto questo ruolo....una volta tanto una responsabilità che non pesa :D
RispondiEliminaIo però lunedì mi iscrivo in palestra :)
Un bacione
già conoscevo la festa di Purim ma non alcuni dettagli che hai riportato, sei sempre una grande fonte di informazione!
RispondiEliminasemplici e ottimi anche i dolcetti
buona domenica!
Ciao Bella!!!
RispondiEliminaDiventi sempre più brava...che foto,spettacolari!!!;-)
Un bacio e buona domenica*
Ciao Eleonora,è sempre piacevole passare dal tuo blog e arricchirsi con informazioni e culture a me nuove,per certi aspetti e assolutamente interessanti per altri...grazie!!
RispondiEliminaHai chiesto:se tu fossi una ricetta,beh per me e per quel poco che ti conosco dal blog,sicuramente saresti un piatto unico esotico,multietnico diciamo pure un pò fusion,dal sapore speziato,accompagnato da una salsa fresca!!
Sei bravissima!!! complimenti davvero!! passa a trovarci,sarai la benvenuta ;)
RispondiEliminaBellissime tradizioni e curiosissimi dolcetti,mi piace molto questa forma particolare,complimenti!
RispondiEliminaottimi biscotti...interessanti queste tradizioni! un bacio
RispondiEliminama il ripieno ai semi di papavero, come si prepara? Un bacio
Ma che carini!!!!
RispondiEliminaLa forma è davvero originale e chissà che buoni!
Brava!!!
Bacioni
cara...conserverò preziosamente questo tuo post e la ricetta...tutta la storia degli ebrei ha per me un significato particolare...
RispondiEliminabuona giornata
dida