Aveva i capelli rossi e vivaci e un'anima trasparente come l'acqua del ruscello che scorreva poco distante dalla sua casa. Nel villaggio era evitata per il suo aspetto miserioso e per quell'aurea magica che l'avvolgeva e che, avvicinandosi, si poteva quasi toccare.
Si aggirava spesso per i campi e le sue lacrime al mattino si confondevano con le goccie di rugiada, al bagliore dei primi raggi del sole, che infuocavano i suoi capelli, rivelando la sua presenza anche al viaggiatore più distratto e lontano.
Aveva un passato intenso ma una scia di tristezza la seguiva irrimediabilmente ad ogni suo passo, accompagnandola nella sua solitudine che come la nebbia all'alba, l'avvolgeva come una coperta che non riscalda.
La donna dai capelli rossi, solitaria e silenziosa, si recava nei campi tutti i giorni, a passo lento e scalzo, silenziosa come l'alba, a curare le piante, innaffiarle di zucchero e miele, quasi a voler addolcire anche la sua vita, attraverso le loro radici. Ma non ci sarebbe mai riuscita e il tempo era inesorabile con i suoi ritmi e il suo passaggio, quasi come una frustata, che più che alla pelle, faceva male al cuore. E di tempo lei lo sapeva, ne rimaneva ben poco.
L'arrivo della morte, con la sua inevitabile falce e il lungo vestito nero, è a volte un sollievo per chi soffre. Lei l'aspettava tutti i giorni, guardando impaziente dalla finestra, con le stesse farfalle nello stomaco e l'emozione in gola di chi attende un amore.
La sorprese nei suoi amati campi, un giorno di maggio, fra il grano ancora verde.
Proprio in quel punto, la terra assorbì tutta l'amarezza di quella vita che concludeva e il dolce sollievo dela fine. Dolce e amaro si versarono nel terreno, dove lei cadde, sparpagliando i suoi capelli in disordine.
Ancora oggi, proprio lì, in mezzo a quel campo di grano che è verde in primavera, cresce immensa, rigogliosa e rossa, una pianta di rabarbaro.
Torta al rabarbaro, senza burro e senza olio
Ingredienti per una torta di 23 cm di diametro:
500 gr di rabarbaro
200 gr di zucchero
4 uova
160 gr di farina
5 gr di lievito
2 cucchiai di zucchero vanigiato
2 cucchiai di zucchero a velo
Sbucciare il rabarbaro e togliere tutta la parte rossa e fibrosa, tagliarlo a pezzi di circa 2 cm e metterlo nell'acqua bollente per due minuti, colarlo e lasciar raffreddare.
Accendere il forno a 210° C. In una terrina a bagno maria, sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un impasto spumoso e chiaro e continuare a sbattere fino a che abbia raddoppiato il suo volume. Ritirare dal fuoco e aggiungerci la farina setacciata e il lievito. Versarlo nello stampo precedentemente ben imburrato e infarinato e disporci sopra il pezzi di rabarbaro. Spolverare di zucchero vanigliato e infornare per 35 minuti. Far raffreddare e spolverare di zucchero a velo.
Note: potete sostituire il rabarbaro, che so che non è facile da trovare in Italia, con altra frutta di stagione come fragole, albicocche, pesche, ecc.
Non vi preocupate dell'assenza di grassi aggiunti nell'impasto, vi assicuro che la torta verrà sofficissima, più di quanto possiate immaginare e in più, leggerissima!
parola di foodblogger!
che buona!!faccio ancora in tempo per colazione!!!
RispondiEliminaNon so nemmeno che forma abbia il rabarbaro ;-)
RispondiEliminama la storia mi è piaciuta, anche se un po' triste.....
La torta però mi piace di più, ora l'assaggio...
buono il rabarbaro, in Italia si trova a fatica....ottimo questo dolce senza burro e senza olio, da provare assolutamente
RispondiEliminabaci
Che racconto dolce e triste allo stesso tempo...però bello.
RispondiEliminaLa torta la proverò con le fragole o ciliegie (?) perché il rabarbaro è davvero impossibile da trovare.
Ciao :).
Una bella storia... triste... non la conoscevo!
RispondiEliminaQuesta torta ha un aspetto magnifico anche se qui penso sia difficile trovare il rabarbaro.
Buon fine settimana!
Ogni tuo post Ele e poesia e nonostante la storia sia un po triste io la trovo meravigliosamente poetica come la torta fantastica che ci posti oggi!!!!Il rabarbaro i fruttivendoli di Napoli secondo me nn sanno nemmeno che cose'è quindi ho poche speranza di trovarlo e provare questa delizia!!Baci,Imma
RispondiEliminaChe storia triste, cara Ele!
RispondiEliminaDolceamara come il rabarbaro...
Ma tu trovi sempre uno spiraglio di sole ed ecco che da una fine nasce un inizio splendente e rigoglioso!
Brava, che questo sole e questo slancio vitale ti accompagnino sempre!
Con i lacrimoni agli occhi prendo una fetta di torta e ti schiocco un baciotto! Buon we tesoro
RispondiEliminaP.S. la tua storia di oggi mi ha ricordato la mia nonna!
Ora so che fare della piantina di rabarbaro che ho in giardino. Quando racconti queste storie ti .... adoro.
RispondiEliminaBacioni
mia nonna un tempo aveva il rabarbaro nell'orto e ci faceva delle ottime marmellate fragole e rabarbaro!
RispondiEliminabuona questa torta e il racconto è davvero evocativo..;)
Che dire, non riesco a commentare, queste storie mi commuovono na cifra...eheheh, purtroppo si!!!...la torta? beh, veramente un peccato non abitare vicino a te!!! Baci...-?
RispondiEliminaQuesta torta mi sa di casa, di una famiglia che fa merenda o colazione in una calda cucina quasi estiva.
RispondiEliminaHo letto ora che parti per il Marocco, che bell'esperienza. Un bacione!
ciao, non ho mai assaggiato il rabarbaro se non nelle caramelle e quando una volta lo vidi al market, non lo presi e me ne pentii... infatti la tua torta ci starebbe benissimo anche nella mia cucina, speriamo di ritrovarlo... baci
RispondiEliminaFotunatissima!!! Dalle mie parti non sanno nemmeno cosa sia il rabarbaro! Un abbraccio e buon fine setttimana
RispondiEliminaNon lo trovo effettivamente quindi proverò con le fragole perchè la torta è di quelle che fà per me. Pochi grassi tanto gusto :)
RispondiEliminabella storia! adesso vado dal mio verduraio-pusher e gli ordino il rabarbaro...
RispondiEliminarabarbaro off limits (nn so proprio dove trovarlo) mi accontento di guardare la tua tortina... yum!
RispondiEliminaUna triste poesia per una torta forse non troppo dolce... grazie e buon fine settimana!
RispondiEliminadeve essere squisita, complimenti!
RispondiEliminatesoro inutile dirti che adoro le tue storie (dopo ieri poi!!!... quella la rileggerò ogni tanto) e la torta è una delizia, l'unica cosa è che qui si trova molto poco il rabarbaro, Roma sembra una città che ha tutto, invece...baci
RispondiEliminaChe storia intensa e affascinante Ele... un bacione!
RispondiEliminaChe bella storia anche se un pò triste.. però non lo è la tua torta!!!! :-DDD sai che non so che sapore abbia il rabarbaro!!! eheheheh baci e buon w.e. :-D
RispondiEliminanon ho mai mangiato "qualcosa" al rabarbaro!
RispondiEliminami hai resa estremamente curiosa!!!
ma dove si compra?
ciao
:-)
Eccola la torta al rabarbaro! Senza burro o olio? Sembra soffice davvero.
RispondiEliminaBella anche la storia :-).
Ciao e buon weekend
Alessandra
per me il rabarbaro è abbastanza introvabile!!!senza burro e olio è il massimo!
RispondiEliminaChe bella storia, seppur triste...ma vogliamo parlare della torta!? Senza burro o olio?! E con il rabarbaro?! Ma è fantastica! Ed è pure light! Motivo in più per farla...se e quando riuscirò a trovare questo benedetto rabarbaro! :-(
RispondiEliminaChe poesia.....mi sono venuti i brividi....una storia triste ma bellissima!!
RispondiEliminaE anche la ricetta....come sempre!! Ciao, un mega bacio
leggera, soffice, profumatissima...
RispondiEliminatu mi incanti sempre quando ti leggo!!! la torta è da provare sicuramente con altra frutta, infatti qui il rabarbaro non sanno neppure cosa sia... un bacione cara a te e alla tua deliziosa tribù .. ELY
RispondiEliminamolto toccante la storia della signora con i capelli rossi.
RispondiEliminasplendida la torta!
La tua storria e molto bella, e le foto sono superlative.
RispondiEliminaa presto
la storia è meravigliosa, mi sono commossa! Mi è piaciuta molto la visione dei capelli rossi sparpagliati al suolo che si trasformano in rabarbaro. Devo provare la tua ricetta, senza burro e olio mi incuriosisce ancora di più! un bacione :)
RispondiEliminaSe me la fai senza glutine e me la porti, finalmente saprò che sapore ha sto rabarbaro!!!!!
RispondiEliminaLa storia invece, pura poesia....:)
Bellissima storia e splendida torta!! Bravissima cara! Un bacione e buon week end.
RispondiEliminaDa oggi guarderò il rabarbaro (quando lo trovo in vacanza) con occhi diversi sia per la tua storia ricca di poesia sia per questa ricetta che vorrei tanto provare. ;)
RispondiEliminaPropongo di iniziare a importare il rabarbaro nel centro Italia! ò_ò
Che bella la storia di questa donna dolce e amara ..proprio come il rabarbaro che qui si trova ma che fino ad oggi non ho mai avuto il coraggio di acquistare..questa torta fa al caso mio perchè finalmente posso provare a utilizzare il rabarbaro e poi non contiene grassi ;)))
RispondiEliminasei sempre bravissima ^_^
qual meraviglia!!!! purtroppo è vero, il rabarbaro fresco in italia è quasi impossibile da trovare.. personalmente, non l'ho mai trovato da nessuna parte! la prima volta che l'ho visto dal vero è stata l'anno scorso in germania, dove in ogni mercato ce n'è a iosa! ottima torta, veramnete leggera e dal gusto unico!
RispondiEliminaChe sapore ha il rabarbaro?? Non ne ho idea ma sono sicura che questa è buonissima!L'hai fatta tu, e come deve essere? Un bacio stella!
RispondiEliminaBellissimo racconto e la torta è fantastica , peccato che non ho mai visto il rabarbero leggerissima
RispondiEliminaBravissima Eleonora un bacione Anna
ingrediente me sconosciuto, mi hai fatto venire una certa curiosità...
RispondiEliminaNon ho mai fatto una torta senza olio o burro (io uso più che altro il primo), quindi sono curiosa di provarla, anche perchè la tua fa venire l'acquolina in bocca *O*!!
RispondiEliminaE grazie mille per i complimenti per il blog, sei gentilissima ^__^...anche se me li merito solo in parte, dovrei ringraziare Blogger per i suoi layout eheh XD (di html non ci capisco una fischia ^^''!!) A presto ;)!
Dubito di riuscire a trovare il rabarbaro, ma la proverò sicuramente, visto che devo limitare i latticini sono sempre alla ricerca di dolci senza burro! Questa deve essere davvero golosa!
RispondiEliminaGrazie.
Rabarbaro raro come le donne coi capelli rossi da queste parti...ma la torta senza grassi s´ha da provare !! Un abbraccio, Simonetta
RispondiEliminaSembra impossibile che sia così soffice senza grassi! Peccato che il rabarbaro non si trovi dalle mie parti, proverò con qualche altro tipo di frutta. Complimenti! Baciotti Helga e Magali
RispondiEliminaMa che è sto rabarbaro???? O_____O
RispondiEliminaStupendo il racconto Ele....talvolta la fine è la cura di un viaggio assai triste . Quanto alla torta che dire...senza grassi e ricca in frutta, una vera bontà di genuinità. Un bacio, Ale.
Non ho mai utilizzato il rabarbaro, ma questa torta mi intriga moltissimo!!
RispondiEliminaBello il racconto ^_^
baci e buon we
io ho trovato il rabarbaro fresco una volta, a Roma, dico dove così le romane sanno dove andare, piazza Mazzini, via Oslavia, in una di quelle traverse non ricordo bene quale, c'è un mercatino all'aperto, ecco lì ho trovato, tutto insieme, il rabarbaro e le taccole, una gran botta di fortuna, ma aveva anche altre cose....ho fatto questa comunicazione così qualcuno se vuole ci prova, è molto buono, ma ha questo difetto: introvabile...baci carissima (scusa se ti ho usato come un manifesto per avvisare la popolazione!!!)
RispondiEliminaStruggente...
RispondiEliminaBellissima la torta, ma il rabarbaro non so dove trovarlo..
triste e delicata la storia e deliziosa la torta! Buon we Eleonora, a presto!
RispondiEliminasulla torta mi fido ciecamente anche se il rabarbaro qui da noi non si trova manco a pagarlo oro! :)
RispondiEliminacmq dovresti fare la scrittrice!
un abbraccio e buon we!
non ho mai assaggiato il rabarbaro, mi incuriosisce molto la tua torta, vorrei scoprirne il sapore.
RispondiEliminala storia è molto bella anche se un po'triste!
buon week end
bellissimo questo post, davvero emozionante... mi dovrò decidere inoltre a prendere il rabarbaro!
RispondiEliminaIo faccio invece i complimenti alla ricetta.... sento proprio in bocca il gusto acidulo del rabarbaro (che qui non manca i nessun giardino che si rispetti).
RispondiEliminaUn abbraccio!
Stupendo post, e ottima ricetta, sei un mito!
RispondiEliminaNon potendo reperire il rabarbaro la proverò con altra frutta, si vede che è soffice.
RispondiEliminaA presto!
Che post dolceamaro! :) Io adoro il rabarbaro, cresceva rigoglioso sotto la finestra di mia nonna, ma qua non sono mai riuscita a trovarlo! Ne puoi preparare delle torte e ciambelle eccezionali, come mostra la tua ricetta! Buona domenica, un bacione! :)
RispondiEliminaSembra morbidissima e bella umida =)
RispondiEliminaLeggera e goduriosa questa tortina..complimenti Bella!!!;-))
RispondiEliminaBuona serata bacione*
Davvero leggera, morbidissima e super golosa.
RispondiEliminaPraticamente perfetta.Peccato non si possa assaggiarla.
Un abbraccio e buona serata.
Bagnata con due lacrime è la torta più dolce che abbia mai visto.Grazie.
RispondiEliminaAdoro il rabarbaro! E poi in una torta così leggera diventa ancora più irresistibile.
RispondiEliminaGNAM!
Coucou adorable Eléonora...toujours de belles recettes...Ah, j'ai mis de côté ta crème brulée avec les fraises tagada..J'ai acheté les fraises, mais pas encore eu le temps de la faire...C'est bien de la crème liquide qu'il faut ???? Bonne semaine et à bientôt !
RispondiEliminaNon ho i capelli rossi ma mi sembra la mia storia.....il rabarbaro ce l'ho, oggi la faccio..davvero e ti informerò....
RispondiEliminaGrazie per le storie bellissime che ci lasci ogni volta! Non conosco il rabarbaro, ma mi hai incuriosito un sacco! Baci
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