Siete innaisti o empiristi? Credete che l'uomo nasca con algune cose nella testa già programmate oppure pensate che invece, nasciamo come una Tabula rasa e che quindi tutto ciò che siamo deriva unicamente dalle nostre sensazioni?
Siamo quel che siamo, da prima di nascere, come sosteneva Platone o formiamo il nostro essere attraverso le esperienze della vita, come affermava Aristotele?
Devo dire che con il passare degli anni son diventata sempre di più aristotelica. mi rendo conto sempre di più di come gli eventi ci cambiano, di come mutino le nostre idee attraverso le percezioni e le esperienze che la vita ci riserva e che a volte ci travolgono.
Credo che le mie idee nascano da ciò che vedo, dai profumi che sento, dalle sensazioni al tatto. Quando scrivo lo faccio in base a ricordi, o a ciò che ho udito, visto, respirato, provato o sentito dire dalle persone che hanno arricchito la mia esistenza.
Lo stesso succede con quel che cucino, tutto deriva dalle sensazioni già percepite. So che un ingrediente si sposa bene con un altro, solo perchè li ho già provati tutti e due separatamente, annusati insieme e immaginati nello stesso piatto, e il risultato alla fine è sempre una sopresa nuova e soddisfacente, una nuova esperienza, che si aggiunge alle altre per formare ciò che sono e divengo ogni giorno. Aristotele passa spesso per la mia cucina a curiosare.
Per questo son sicura che sono venuta al mondo senza idee nella mia testa...di rapa.
Petto d'anatra al miele e timo,
su gratin di rape con zabaglione allo zafferano
Ingredienti per 4 persone
2 petti di anatra
6 rape
3 rametti di timo
4 tuorli d'uovo
750 ml di brodo di pollo
100 ml di vino bianco secco
6 cucchiai di miele
1 pizzico di zucchero
un pizzico di zafferano
Scaldare il forno a 180°. Lavare e sbicciare le rape e tagliarle a fette di circa 5 mm di spessore e farle cuocere nel brodo di pollo. In un altra pentola, portate a ebollizione il vino bianco e lo zafferano, filtrare e conservare in frigo. In un recipiente a bagno maria, sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero e un pizzico di sale, fino a ottenere una preparazione schiumosa. Togliere quindi dal fuoco e aggiungere il vino bianco, sbattendo forte per incorporare bene il tutto. Disporre le rape già cotte in un piatto da forno, versarci sopra la salsa di uova e vino e infornare per 10 minuti circa.
Mentra si cuoce il gratin, fare a cubetti i petti di anatra e farli soffriggere in una padella con un poco di olio o burro a fuoco vivo. Salare e pepare e lasciar cuocere. Aggiungere il miele e il timo e far impregnare bene la carne nel miele e lasciare caramellizzare un poco.
Disporre i cubetti di anatra sul gratin di rape e servire immediatamente.
Con questa ricetta partecipo al contest di Vaniglia, Zenzero e Cannella:
tu sei veramente una tentatrice.....ogni volta che leggo una tua riceta mi viene l'acquolina!!!!!!
RispondiEliminaBe,anch'io penso di avvicinarmi di piu' ad Aristotele.Penso che di base sicuramente abbiamo un qualcosa che ci predispone a reagire in un modo piuttosto che in un'altro ad una determinata situazione,diciamo "l'istinto"ma che poi tutto venga modellato,forgiato,smussato con l'esperienza del vissuto.
RispondiEliminaOggi siamo filosofiche,il che non guasta mai.
A proposito di cibo per il corpo,il tuo petto d'anatra mi sembra prorpio buono.
Un abbraccio e una buona giornata,Fausta
che ricetta mmmm mi viene fame solo a vedere.... complimenti per la ricetta ..
RispondiEliminaby lia
molto particolare!!!!!!!! mi piace come azzardi certi gusti....
RispondiEliminaCredo di avere una base abbastanza platonica ma almeno in cucina mi sento piuttosto aristotelica. E soprattutto parecchio matematica, forse applico anche troppo la proprietà transitiva :)))) Se A sta bene con B e B lega con C...beh anche A e C andranno bene! E perchè non A+B+C!!!!! Prima o poi pastrocchio me lo sento :))
RispondiEliminaPerò non vale, sei risucita a solleticarmi a quest’ora e con dei bocconcini di carne! Non è che c’hai i poteri?!?!?! Tesoro questo piatto è a 6 stelle. Un baciotto, buon we
mai provati ... ma lo faramo presto ...
RispondiEliminaCiao Eleonora un bacione e buon week end dai viaggiatori golosi ...
Ah che testa di rapa che sono!!! Quando ho visto la fotografia del piatto per un attimo ho pensato fossero patate ;)
RispondiEliminaihihih spirito di patata il mio eh?! ...
bohhh io penso di essere un misto di tutte e due le filosofie..
La ricetta che sia aristotelica piuttosto che platonica mi piace un sacco!!
un bacione e buon fine settimana ^_^
davvero un bel quesito! Pensando ad una risposta, intanto prendiamo un po' di questo petto d'anatra dall'aspetto favoloso!
RispondiEliminauna ricetta di grande effetto, ottime le rape allo zabaglione. Un saluto
RispondiEliminaEle.. mi piace semrpe un sacco come introduci le tue ricette.. Questa la trovo originalissima!!!! un bacio e buon w.e. .-)
RispondiEliminaLeggerti è sempre un piacere, e gli incontri che crei in cucina sono meravigliosi. Buona giornata Ang
RispondiEliminaNon facile cucinare e abbinare le rape! Mi pare un gran piatto questo (devo decidermi ad affrontare la cottura dell'anatra prima o poi)
RispondiEliminaUn bacione Ele :)
buonissimaaaaaaaaaaaaaaa!!! segno la ricetta che mia mamma adora questa verdurina...complimenti!
RispondiEliminaSai che non ho mai mangiato la carne d'anatra??? VOGLIO PROVARLA!
RispondiEliminagrazie per la tua ricetta! è molto originale! un bacione e buon w-e!
RispondiEliminaSono assolutamente figlia di Aristotele anche se lui penso non lo sapesse :-)))) ma sai che le rape io non le ho mai mangiate???? questo piattino mi affascina :-)
RispondiEliminawow che ricetta!!!mi sorprendi sempre;-)
RispondiEliminaehhh!
RispondiEliminaDa quando ho figli, sono dalla parte di Platone... poi quando si cresce, Aristotele fa la sua parte
come sempre, la verità sta nel mezzo e Platone ed Aristotele, insieme si magnano un bel petto d'anatra.
Beata te che senti di essere aristotelica.
RispondiEliminaIo non lo sò ancora; quando credo di essere vicino ad Aristotele ecco che succede qualcosa che mi riavvicina a Platone. E viceversa! Forse, come dice Cinzia, la verità sta nel mezzo; in questo mi riconosco in quanto penso che non esistano né bianco né nero ma solamente un'infinità di grigi e spesso dipende da come vogliamo vedere le cose.
La ricetta è come al solito spettacolare. Ma che te lo dico a fare.....
che chiccheria!
RispondiEliminache meraviglia di ricetta, preferisco la rapa al petto di anatra, ma l'insieme mi piace...un abbraccio
RispondiEliminap.s. sono uscita da tutti i gruppi perché mi sembravano dei pollai, scusami tanto...baci
carissima ma lo sai che io ci ho fatto la tesi su questo dibattito tra innatisti e empiristi? e direi che mi sento proprio aristotelica come te! anche io (come ha ammesso qualcuno più sopra) le rape non le ho mai mangiate! ma che sapore hanno, qui hanno un aspetto invitantissimo!!! baciotti!
RispondiEliminaMi aggrego allo sciame di aristotelici e concordo con tutti i commenti deliziati dalla tua meravigliosa creazione!! Anch'io oggi ho postato qualcosa con lo zafferano, che coincidenza....aristotelica o platonica? ;-)
RispondiEliminaNo, non penso di esser per nulla aristotelica, e conta che credo nella dottrina induista della metempsicosi, della reincarnazione delle anime, e che quindi ci portiamo dietro già un bagaglio non di esperienze ma di coscienza, di talenti, di attitudini che o rafforziamo in questa vita o indeboliamo, ed ovviamente portiamo anche delle nuove esperienze, senza dubbio, ma non siamo tabula rasa. Pensa ai piccoli geni, e io ne conosco, gente che a 4 anni dpingeva magari figure umane perfette, o i geni della musica, come mozart, ma tanti altri. Credo siano eredità di vite passate, come anche i nostri difetti o tendenze...e ritorneremo, finchè non ci perfezioneremo..o almeno io credo così
RispondiEliminaBello questo piatto gustosissimo!
Io sono una via di mezzo tra Atistotele e Platone. Molto dipende dalle esperienze terrene certo, ma il dna e ciò che siamo stati in vite precedenti influisce altrettanto.
RispondiEliminaDella ricetta cosa dire? Come sempre ottima e gustosa...anche se, sinceramente, eviterei, volentieri l'anatra...senza offesa per il pennuto ;-)
Baci baci
Aristotele, con ascendendente Platone. La prendo con filosofia e mi servo un'abbondante porzione.
RispondiEliminaUn abbraccio
anche io sono un pò aristotelica, ti plagio eh :D, che bella questa ricetta da provare sicuramente ^_-
RispondiEliminaun incontro di sapori davvero unico, complimenti per questo piatto veramente invitante!
RispondiEliminaps. carinissimo l'asinello qui sopra :)
sono più aristotelico :)
RispondiEliminami piace la tua ricetta agrodolce col miele!
buon Purim!
Io sinceramente condivido sia il pensiero platonico che aristotelico. Noi siamo quel che siamo già prima di nascere, di certo non siamo così per caso! Ma il nostro essere finisce di formarsi e prendere la sua "forma" grazie all'esperienza. Però bisogna sempre pensare che alla base ci deve essere qualcosa, altrimenti cosa formi se non hai niente? Non mi dilungo troppo...hai dato via ad un'interessante discussione e motivo di pensare. La ricetta sembra buonissima! Buon weekend!
RispondiElimina..e vada per Aristotele, anche se non sono così certa...Complimenti per la ricetta!!!
RispondiEliminaammetto di non aver mai mangiato l'anatra per cui non posso conoscerne il sapore, ma il piatto così preparato sembra davvero mooooolto succulento, invitante! ciao cara buona domenica!
RispondiEliminamah, proverò, ma il magret si mangia saignant, non uso pancetta....
RispondiEliminaDovrei protendere per Aristotele concordando che l'esperienza ci forma e avrei la conferma in ciò che hai scritto in riguardo alla tua persona. Poi vado oltre, mi guardo intorno, considero quello che vedo e ritorno a Platone.
RispondiEliminaPochi crescono e arrichiscono l'anima con l'esperienza. Gran parte degli esseri umani è rimasta, nel bene o nel male, a quello che fondamentalmente era alla nascita. Ho divagato, si doveva parlare di cucina!
Ti abbraccio, grande donna!
Questo piatto è uno spettacolo per gli occhi e per il palato...un mix di sapori accattivante!!! Un bacione e buona domenica...
RispondiEliminaLooks so yummy, love the addition of saffron in them. Thanks so much for visiting my blog and leaving your lovely comment. Happy hosting dear..
RispondiEliminaEh si....senza ombra di dubbia Aristole!!! Anch'io penso che gli eventi della vita siano la base del carattere di ognuno di noi.....e sta proprio a noi decidere cosa fare...chi diventare...dove andare!! Tutti partiamo dallo stesso punto..... Beh........non è affatto facile!!
RispondiEliminaComplimenti per la ricettina.....dev'essere appetitosa :) non ho mai mangiato la rapa!!!
quale bello gratin! Amo tutti gli ingredienti che hai utilizzato!
RispondiEliminaÈ ancora una bella riuscita!
Buona serata
Questa ricetta è STREPITOSAAA!!! Mi devo ancora riprendere...Complimenti per la scelta degli ingredienti!!!
RispondiEliminaIo penso che nasciamo con certe idee "innate" ma la maggior parte le "costruiamo" crescendo e facendo esperienza.
La mia è una visione scientifica dati i miei studi, a maggior ragione le idee si costruiscono e nascono così, anche se per alcune siamo "geneticamente" predisposti!! :D
P.S. Detto questo Platone rimane il mio filosofo preferito! Aristotele lo odiavo... :P