Oggi vorrei raccontarvi di un Marocco distante dalle città imperiali, dai musei, dai colori sgargianti dei mosaici e dai profumi dei suk. Vorrei raccontarvi un Marocco che il turista difficilmente vede, di piccole e grandi realtà nascoste tra le montagne dove chi va, rischia di lasciare un pezzo di cuore, come è successo a noi.
Siamo sul medio Atlante, la cordigliera montagnosa che su allunga su circa 350 km, dal Sud-ovest al nord-est del Marocco. Un posto meraviglioso dove contrastanto panorami mozzafiato e grandi stenti.
È lì che li abbiamo incontrati, sulla strada che congiunge il villaggio di Ain Leuh con le Fonti di Oum Rabia, con i loro visi polverosi e gli enormi sorrisi.
Sono i bambini del Medio Atlante.
Sul bordo delle strade strette, vendono timo fresco, mazzetti di menta selvatica, uova del giorno o latte appena munto, ancora tiepido, in bottiglie che una volta contenevano acqua. Altri non offrono nulla, stanno solo lì ad aspettare, a far cenni di fermarti.
Vivono in condizioni di estrema povertà, in ruderi di pietra o in case di legno e plastica in una regione che d'inverno è sepolta dalla neve, almeno durante tre mesi l'anno.
Vestono abiti sdruciti dall'uso dei vari bambini che li hanno portati prima di loro e molti lavorano già, nei pascoli o nei campi, e quello è l'unico futuro che si prospetta, per la maggior parte di loro.
Eppure non chiedono soldi. Quando ti fermi, ti chiedono biscotti, dolcini e una caramella, con il loro francese sforzato e incerto, e poi chiedono una penna. Con un 'insistenza disperata "un stylo, un stylo" (una penna, una penna) e alcuni si aggrappano al fiestrino aperto, o al retrovisore, insistendo, urlando, piangendo, senza rassegnarsi a un no, senza credere che non ne hai, o che le hai finite un kilometro prima. E quei pianti, quella disperazione ti accompagna per giorni, perché per loro una penna rappresenta il diritto ad andare a scuola, quella penna che molti genitori non vedono la necessità o l'utilità di comprare, rappresenta un'opportunità, una finestra verso il futuro.
senza elettricità né acqua corrente, il bucato si fa al fiume, d'estate come d'inverno |
La prima volta che siamo passati di lì, siamo andati via con il cuore appesantito senza avere nulla da dare e la richiesta di quella penna ci è risuonata nell'anima per giorni e notti.
Questo e lo scorso fine settimana siamo saliti con un bustone pieno di biscotti e caramelle e due pacchetti di penne da 10 ognuno, e quando dai una penna ad ogni bambino, senti che non bastano mai e il nodo in gola ritorna.
E ritornano alla mente l'inistenza, gli stenti, i piedi nudi, le lacrime e la disperazione...per una penna.
Una penna, simbolo di un'opportunità di cambiamento, di vita migliore, di apprendere.
E allora mi chiedevo, miei cari lettori, sareste disposti a donare una penna, blu, verde o nera o una matita a questi bambini?
QUI troverete le informazioni per come fare
Penne e matite saranno donate direttamente alla scuola del posto, per una distibuzione equa.
È solo una goccia nel mare dei bisogni della regione.
Un gesto piccolissimo per noi, un regalo importantissimo nelle loro mani.
Una penna per i bambini del medio Atlante, che non smettono mai di sorridere e ringraziare, anche se gli hai dato solo una caramella.
Dal Medio Atlante vengono anche le ciliegie.
Babà allo sciroppo di ciliegie e crema al latte di mandorla
per il babà
la ricetta di Antonietta, con le spiegazioni dettagliate
per la bagna, lo sciroppo di ciliegia
600 g di ciliegie
1lt di acqua
1kg di zucchero
per il latte di mandorla fatto in casa
150 g di mandorle sgusciate
acqua
per la crema
500 ml di latte di mandorle
1 stecca di vaniglia
4 tuorli
4 cucchiai di farina
4 cucchiai di zucchero
60 g di burro
per la gelatina di ciliegia, per rifinire il babà
1/2 kg di ciliegie
il succo di un limone
un bicchiere d'acqua
zucchero, pari al peso del succo ottenuto
Per organizzarmi meglio, ho diviso il lavoro su due giorni:
Il giorno prima:
lo sciroppo:
In una pentola, possibilmente di rame o se no di acciaio a fondo spesso, mettere lo zucchero, l'acqua e le ciliegie e mettere sul fuoco medio, senza mescolare. Quando arriva a ebollizione, abbassate il fuoco al minimo possibile e lasciare sobbollire per 45 minuti. Spegnere poi il fuoco e sgocciolare le ciliegie e metterle ad asciugare su una gratella durante tutta la notte. Filtrare e mettere da parte lo sciroppo ottenuto, farlo raffreddare completamente e conservarlo in frigo. Riscaldarlo fino a intiepidirlo prima di usarlo.
il latte di mandorle:
mettere a bagno le mandorle in 750 ml di acqua durante 8 ore. Sgocciolarle, eliminare l'acqua, sciacquarle e frullarle con altri 750 ml di acqua pulita. Con un chinois rivestito di garza o di un pezzo di stoffa leggerissimo, filtrare il tutto, aiutandovi prima con un cucchiaio per far uscire più liquido possibile, e poi strizzando bene la garza chiudendola per non far uscire la pasta di mandorle.
Conservare in frigo. Da 150 g di mandorle, esscono poco più di 500 ml di latte.
la gelatina di ciliegia:
lavare, asciugare e snocciolare le ciliegie. Metterle in un pentolino di rame o di acciaio dal fondo spesso con un bicchiere di acqua e il succo del limone. Portare ad ebollizione durante dieci minuti. Frullare le ciliegie e passarle al chinois a maglie fine per ricuperarne solo il succo. Pesare quindi il succo e aggiungerci pari peso di zucchero, mischiare il tutto e far cuocere mescolando di tanto in tanto fino a che la temperatura avrà raggiunto i 104°C, una mezz'ora circa.
Si può conservare come una marmellata, in vasetti sterili, o usarla e conservarla in frigo per una settimana.
Il giorno stesso:
la crema:
scaldare il latte di mandorla con dentro una stecca di vaniglia fino ad ebollizione. Filtrarlo subito e mantenere in caldo. In una pentola, mischiare i tuorli, lo zucchero e la farina setacciata con una frusta e versarci a filo il latte, sempre mescolando. Portare la pentola sul fuoco dolce e lasciar cuocere senza mai smettere di mescolare fino a che si sarà addensata. Togliere dal fuoco e mescolarci rapidamente il burro a pezzetti. Lasciar raffreddare e conservare in frigo fino al momento dell'uso.
Preparare il babà, nel mio caso 6 monoporzioni, sformarli e quando sono ancora tiepidi, gli si versa lo sciroppo intiepidito sopra, rigirandoli su sé stessi ogni 15 minuti, fino a che prenderanno la consistenza di una spugna piena d'acqua. Una volta ben bagnati, sistemarli sul piatto di portata.
Spennallare i babà con tre cucchiai di gelatina di ciliegie precedentemente riscaldata fino a farla sciogliere. Decorare a piacere i babà con la crema al momento di servirli, e decorare con le ciligie semicandite dello sciroppo.
Potete tagliare il babà a metà e mettere la crema dentro, o decorarli solo esternamente. Io con il primo (quello della foto) ho messo la crema solo nella fessura del taglio, per poi mostrarne l'interno, la sua alveolatura e come risultano una volta inzuppati nella bagna.
Il resto delle ciliegie semicandite si può conservare in frigo per qualche giorno e utilizzarle in altre preparazioni o mangiarle così come sono.
Non ho usato alcool, e lo so, è un'eresia, ma l'ho fatto per non privare i più piccoli di casa di questo dolce che è troppo buono per perderselo.
Con questa ricetta partecipo al MTC di maggio 2014, il Babà
la ricetta è ottima, ma il racconto è toccante! a me è successo lo stesso in egitto e in kenya! so come vi siete sentiti!
RispondiEliminaMi hai fatto tornare in mente il Perú. ..
RispondiEliminaEleonora mi sono commossa per i bimbi...... e per i Babà. Che belli!
RispondiEliminaSai in Etiopia ho vissuto esattamente le stesse cose nella bidonville di Addis Ababa e ho ancora negli occhi e nel cuore quei bimbi ...e le donne..... e il poco che chiedono che per loro fa la differenza per poter sperare in una vita migliore.
Grazie di avere raccontato questa realtà. Come doniamo le penne?
Io già partirei per vedere con i miei occhi..... :-D
Io ci sto. Assolutmente. Dimmi solo cosa devo fare. Non sarà che si cambia il mondo a regalare una penna, ma se ne basta anche una per trasformare il pianto in un sorriso io te ne mando a vagonate. Toccatemi tutto ma non i bambini. Hanno diritto alla loro infanzia!!!!!!! grazie Ele per questo post. Ora mi riesce difficile e sembra quasi fuori luogo commentare il tuo babà, davanti a bambini che non hanno neanche una caramella. Ma ci tengo a dirti che è stupendo, una poesia, delicato ed elegante come solo tu sai fare. Quella crema di latte di mandorle è da sballo. grazie sempre
RispondiEliminastamani volevi proprio farmi piangere? E' così toccante il tuo racconto, lo leggerò a Dario perchè vorrei che capisse il significa di quella penna. Grazie Eleonora. I babà sono belli e poi con le ciliegie e il latte di mandorle mi hai conquistata.
RispondiEliminaQuando siamo stati in Marocco, tre anni fa, a parte Marrakesh, abbiamo scelto proprio di fare il giro dell'Atlante. Paesaggi bellissimi, l'emozione dell'alba tra le dune...Ma una delle immagini che forse mi è rimasta più dentro è stata quella di due bambini, il più grande 8-9 anni, il più piccolo sui 6, che, con gli zainetti sulle spalle, tenendosi per mano, andavano chiaramente a scuola. Il fatto è che, per quanto forzassi lo sguardo, tutto intorno a noi, c'era assolutamente il nulla. Non oso immaginare quanto dovessero camminare per raggiungere la loro meta, ma il tuo racconto mi ha fatto capire che quei due bambini erano quelli fortunati...
RispondiEliminaCamminano tanto. anche 30 km, o i più fortunati ci vanno a dorso d'asino. Quei bambini che hai visto tu, avevano addirittura uno zainetto :) sì, erano tra i più fortunati senza dubbio.
RispondiEliminaAssolutamente sì! Facci sapere come.
RispondiEliminaSplendido il babà!
Un bacio
Un'astuccio pieno di penne. Anche io ci sono!
RispondiEliminaCara Eleonora, io voglio essere una delle tue fatine della penna. Ho vissuto la tua stessa esperienza a Cuba e Santo Domingo, e sapendo quello che avrei incontrato in giro, sono partita con una valigia carica di penne, quaderni, magliette, sapone e rasoi. Alla fine, ho regalato anche dei miei vestiti ed un paio di scarpe. Sarei ripartita nuda. Perché è così che ti senti quando ti guardano con quegli occhi dilatati dalla speranza. Ti toglieresti tutto di dosso per darlo a loro. Non so come dire, ma è una prova durissima. Una prova guardarli ed una prova andare via lasciandoli senza qualcosa in più. Sentendosi male per aver buttato quei monconi di matita colorata che tua figlia non usa più, per tutti gli oggetti che muoiono senza essere utilizzati e che per questi bambini farebbero la differenza.
RispondiEliminaIo voglio essere una delle tue fatine della penna. Ti prego.
PS - Ho scoperto dove hai messo il latte di mandorle....in quel cuore rosso ciliegia che ti assomiglia! Un bacio mio cara.
Meraviglia delle meraviglie, e per questa volta non solo il dolce.
RispondiEliminaFammi sapere cosa e come posso aiutarti.
è una goccia nel mare..ma ci sto Ele, aspetto tue notizie per sapere come fare..
RispondiEliminaun bacione
Presente :) Tu dimmi come devo fare...ed io lo faccio :P
RispondiEliminaFacci sapere come possiamo aiutare e saremo in tanti……. Bella la ricetta!
RispondiEliminaSai già che saremo in tante, molte, tu dicci come muoverci e lo faremo, perché anche se è un piccolo gesto, niente è migliore di un qualcosa fatto col cuore. Una bella, bellissima, splendida idea che nasconde un po' la meraviglia del tuo babà, lasciando il pensiero a quei poveri bambini innocenti che rischiano di non vedere un futuro.
RispondiEliminaTutte le penne che vuoi, facci sapere come.
RispondiEliminaIl nodo alla gola si scioglierà tra poco, almeno spero.
Pronta a donare colori , penne e matite!! Brava Ele, i tuoi post sono sempre delle finestre su posti, luoghi e mondi che non conosco!^_^
RispondiEliminaCi sono anch io. Facci sapere cosa fare :)
RispondiEliminamolto toccante il tuo racconto, aspetto di sapere il prosieguo ;-)
RispondiEliminaottimo il babà.
Desidero partecipare....facci sapere come....
RispondiEliminaLa bellezza della tua versione del babà è offuscata dal bellissimo e commuovente post, ancora una volta grazie per aver aperto i nostri orizzonti, per darci la possibilità di riflettere sulle nostre fortune, e facci sapere come poter partecipare a questa iniziativa! Baciotti e ronron a te e a tutta la "banda" Helga e Magali
RispondiEliminaIl babà è stupendo, ma è soprattutto il post che mi ha emozionato e commosso. Partecipo con tutto il cuore!
RispondiEliminameraviglioso il tuo babà e il post e la tua proposta non può che trovare i riscontri di tutti quanti! ma mandiamo anche quaderni, album da disegno, materiale su cui usare penne e matite!!!
RispondiEliminaanch'io vorrei aiutare se posso, basta sapere come... il babà è meraviglioso e la crema al latte di mandorla dev'essere una cosa strepitosa!
RispondiEliminaci sto di sicuro, sappimi solo dire come fare ;-) ops! favoloso babà ma Ele, sei talmente brava che è superflua l'affermazione...
RispondiEliminaCerto Eleonora! Aspetto di sapere.
RispondiEliminaComplimenti al tuo babà!
ok, presente!
RispondiEliminaEleonora cara questo è uno di quei pochi post che in questi giorni leggo più di una volta
RispondiEliminaStamattina alle 8, appena pubblicato, già ero qui a divorarmi le parole. Poi ancora dal telefono e poi ancora e ancora dal pc.
Quel nodo alla gola che ti ritorna nonostante aver distribuito le penne è un nodo che è ritornato anche a me dopo aver letto ogni volta queste righe struggenti.
Il senso di impotenza che pervade chi è di fronte a una richiesta insoddisfatta, accompagnata da uno sguardo implorante e arreso, si trasforma, come fai tu con queste parole, in un grido di aiuto verso chi guarda questo mondo in una prospettiva diversa.
Io ci sono: a dare un aiuto in prima persona , a offrirmi come punto di riferimento, a farmi da portavoce......
Questo Mtc, in questi giorni, mi ha fatto entrare oltre che nei blog, un po' nei cuori delle persone, dove attraverso le parole ho potuto scorgere grandi cuori, grandi sensibilità, persone con grandi potenzialità. Questa community e magari i nostri lettori possono spostare persino le montagne, se vogliono. E io ho fiducia in questo
Grazie Eleonora per aver condiviso con tutti noi questo pezzo un po' ferito del tuo cuore
Tante tantissime penne 😘
RispondiEliminasono passati 16 anni dal mio viaggio di nozzein crociera sul nilo ...un msse prima ci era stato mio cugino, prima di partire mi diede una busta piena di penne e pastelli che aveva raccolto tra colleghi e amici e anche io mio marito partecipammo alla raccolta ci disse che lì i bambini chiedono solo qussto.... pensammo che erano tantissime e invece no! quando arrivammo a edfu scendemmo dalla nave e fummo assaliti dai bambini quella busta si svuoto' in un attimo.....leggendo il tuo post ho ripensato a quei bambini i loro occhi le mani tese....ci sono per qualunque cosa..... grazie per averci reso partecipi
RispondiEliminaPresente! Io ci sono, e bellissimo post, Ele!!!
RispondiEliminaEgitto, posto di turisti ricchi che fotografano tutto e si beano di resti antichi e gli occhi li dirigono in alto, mai in basso... alle frotte di bimbi che chiedono.
RispondiEliminaIo gli occhi ed i sorrisi di quei bimbi li ricordo, sono partita (mi avevano avvertito) con le penne in valigia, e sono volate via, letteralmente.
Come mi ricordo le brioches che nascondevo in borsa ogni mattina per passarle ai monelli sorridenti (SEMPRE) che mi fermavano in strada, o le caramelle che mi appesantivano la borsa, ma solo per poco.
I sorrisi e gli occhi di quei bimbi li ricordo ancora, e vorrei tornare con un baule di penne per dar loro la possibilità di andare a scuola, di imparare a leggere per viaggiare tra le parole, di imparare a scrivere per comunicare e contattare il mondo che non guarda, o guarda solo in alto.
Con la scuola di Arc abbiamo appoggiato un progetto con l'invio di materiale scolastico ad una scuola Etiope ed i nostri figli han capito che si possono ritenere fortunati ad avere scuola e materiale a disposizione.
Ho fatto leggere il tuo post ad Arc e noi ci siamo: per le penne, per i quaderni, i libri.... ed un pezzettino di futuro...
Grazie,
Nora
PS - Il tuo babà è splendido come il tuo post... e quelle ciliege te le invidio!
Sei riuscita a far passare in secondo piano una ricetta riuscitissima mostrandoci un angolo di mondo così difficile da comprendere dalla nostra posizione privilegiata.
RispondiEliminaImpossibile non esserci, in qualunque modo.
Sei riuscita a far passare in secondo piano una ricetta riuscitissima mostrandoci un angolo di mondo così difficile da comprendere dalla nostra posizione privilegiata.
RispondiEliminaImpossibile non esserci, in qualunque modo.
grazie!
RispondiEliminaPenne, astuccio, quaderni ....tutto quello che serve, io ci sono!
RispondiEliminaHo gli stessi ricordi legati ad una visita in Kenya. E quindi capisco perfettamente la situazione e l'aiuto che dobbiamo dare.
RispondiEliminaEd è il minimo che si possa fare per ricambiare i frutti che hanno reso speciale questo babà.
Fabio
Mi unisco anche io alle altre...ho visto quegli occhi disperati e quelle manine tese proprio in Marocco quasi quindici anni fa...la guida ci avvisó di lasciare penne e non caramelle ed ognuno di noi la mattina aveva fatto una piccola scorta per poterla donare a quei bimbi meravigliosi...dovremmo ricordarci più spesso di quante fortune e privilegi abbiamo!
RispondiEliminaCiao
Silvia
che bella storia eleonora!
RispondiEliminacapisco benissimo quello che racconti, e penso che la tua sia una bellissima iniziativa.
io ci sto, ovviamente tienici informate su quel che possiamo fare.
e ti faccio anche i complimenti per il tuo bellissimo babà, che passa in secondo piano in un post denso di emozioni e di senso come questo ma quasi quasi mi sembra di fargli un'ingiustizia, da quando è bello e curato pure lui
Grazie a Cranberry scopro il tuo blog e la tua iniziativa e ci sto anch'io! Assolutamente! Resto in attesa di notizie
RispondiEliminaUn bacio!
Il cuore grande della Community si è messo in moto e il tuo appello non resterà senza risposta. Ma permettimi di prendere spunto da questo post per dirti che anche la Community ha bisogno di te: dei tuoi post, delle tue ricette, dell'anima bella che traspare da ogni cosa che fai, da ogni riga che scrivi: ci manchi, Ele- e non sai quanto...
RispondiEliminaEle, tesoro, il tuo post è così commovente da far passare in secondo piano perfino questa meraviglia di ricetta!!!
RispondiEliminaTi abbraccio fortissimo.
E' tutto splendido ed e' davvero impossibile non esserci, Grazie Eleonora.
RispondiEliminaSolo due parole, cara Eleonora: sei GRANDE...
RispondiEliminaTutte le penne che abbiamo, per questi bambini
Scusa ma sono commossa e intristita...... grazie comunque di questo bellissimo post
RispondiEliminaun abbraccio forte
No dai ma tu sei meravigliosa! Fantastica anche la ricetta e il blog; continuo il mio giro tra le tue fantastiche pagine e mi delizio con le tue foto :-) Complimenti! Mi sono iscritta con piacere al tuo blog :-) Se ti va passa a trovarmi
RispondiEliminaCiao, a presto
Federica :-)