Una mattina presto, al mercato.
Il cielo terso, il sole che comincia a scaldare, il fango sulle scarpe, ricordo della pioggia del giorno prima. Un via vai di veli colorati, di borse piene e vuote e il profumo del pane di semola che arriva dal forno comune.
Ottobre, mese generoso di sapori, comincia a regalare i primi grandi cesti di paglia pieni di patate dolci dalla buccia bianca e rossa, di pastianche, topinambur e piccole rape bianche, tutti ancora sporchi di terra, magari raccolti il giorno prima, probabilmente dietro l'angolo, ce ne si accorge dalla terra bagnata e dal profumo di fresco.
Cammino immersa nel groviglio di pensieri che ultimamente mi assilla. Due figli lasciati partire in vacanza che il giorno previsto del ritorno hanno semplicemente deciso di non rientrare. Doloroso. Difficile da accettare, difficile da digerire, ma è la loro vita, loro è la scelta di tornare alle radici.
Io invece di radici non ne ho. Mi sono state tolte, strappate, lo stesso giorno in cui sono nata e quando ho provato a rifarle ho realizzato che non mi appartenevano e sono ogni giorno alla ricerca delle mie anche attraverso la cucina, malgrado viva una vita che non le contempla.
Tutti questi pensieri si incrociavano nella mia testa quella mattina al mercato alla vista delle primizie autunnali, mentre l'odore del forno mi ricordava che c'era una lasagna da preparare per l'MTC. È stato in questo modo che ho deciso che la mia lasagna sarebbe stata con le radici, quelle che a me mancano, quelle che loro inseguono.
Note:
In realtà non so se questo si può chiamare ragù, da qui la decisione di
metterlo tra virgolette; quello che sì so è che le patate dolci non sono
radici, ma tuberi, ma rientrano nell'idea di ciò che cresce sotto il
suolo, quindi son comunque parte nel mio "ragù" autunnale.
Sabrina, lo so che ci tieni e ci tengo anche io: tutti i prodotti usati sono Meknesiani, a km zero :) tranne il grano verna, che è stato un graditissimo regalo di Patty e che ho voluto assolutamente usare per questa sfida.
Lasagne di grano verna, con "ragù" bianco di radici autunnali e caprino fresco
per il "ragù"
olio extra vergine di oliva
300 g di pastinaca
300 g di rape bianche
500 g di topinambur
500 g di patate dolci
4 carote
1 cipolla rossa grande
1 gambo di sedano
2 foglie di alloro
1 bicchiere generoso di vino bianco
300 ml circa di buon brodo vegetale fatto in casa
pepe nero macinato fresco
sale
per la sfoglia
200 g di farina di grano verna
100 g di semola di grano duro
3 uova
per la besciamella (ricetta di Sabrina)
1 lito e mezzo di latte intero fresco
120 g di burro
150 g di farina
noce moscata
sale
200 g di caprino fresco
una manciata abbondante di gherigli di noci
Per il "ragù", lavare, spellare e tagliare a dadini di circa 3 mm di spessore le pastinache, rape, carote, topinambur e patate dolci. A parte, tritare la cipolla e il sedano. In una pentola capiente, scaldare l'olio e far appassire il trito di cipolla e sedano, poi, far rosolare un pochino le verdure. Sfumare con il vino, e una volta che questo sia evaporato, bagnare con il brodo fino a coprire. potare a ebolizione, poi abbassare il fuoco al minimo, aggiungere le foglie di alloro, il sale e il pepe e lasciar cuocere circa un'ora a fuoco lento. Le verdure devono essere cotte, ma non sfatte. Io l'ho lasciato "riposare" per tutta la notte, ma volendo lo si può usare subito.
Per la besciamella, bollire il latte e nel frattempo sciogliere il burro a fuoco lento. Lontano dalla fiamma, aggiungere la farina poco a moco e amalgamarla con il burro, lavorando con energia in modo da non lasciar formare grumi. Aggiungere il latte bollente poco a poco sempre mescolando e riportare il tutto su fuoco basso, fino a bollore. Salare, aggiungere la noce moscata e stemperare il caprino fresco sbriciolato quando la besciamella è ancora calda.
Per la sfoglia, fare una fontana con le farine e mettere al centro le uova. Lavorare le uova con la farina prima con una forchetta e poi a mano, impastando con forza, amalgamando bene tutti gli ingredienti. Lasciar riposare la pasta sotto una ciotola per mezz'ora. Stendere la sfoglia sottile con il mattarello, io l'ho fatto in sei parti, perchè non ho il mattarello lungo e ho steso sul piano di marmo invece della spianatoia. Lasciar asciugare la sfoglia, dopodichè tagliarla in grandi rettangoli.
Bollire abbondante acqua salata e cuocere pochi rettangoli alla volta nell'acqua bollente e toglierli appena riprende il bolllore, passarli in una ciotola con acqua gelata per raffreddarli e poi metterli a scolare in uno scolapasta.
In una teglia da forno, versare un mestolo di besciamelle e uno di ragù e stenderli su tutta la superficie, adagiare i rettangoli ben scolati fino a coprire il fondo e ricoprirli di altro ragù e beasciamelle, fino a terminare gli strati. Sull'ultimo strato ho messo solo besciamelle.
Tostare e macinare le noci e spolverizzarle sulle lasagne.
Infornare in forno già caldo a 180° per 20 minuti.
Con questa ricetta partecipo al MTC di ottobre 2014, La Lasagna al forno di Sabrina
Ele, poche parole: ricetta fantastica e parole meravigliose! Un connubio che in te non manca mai!
RispondiEliminaInutile dirti che ti voglio bene. <3
Eli
Bentornata, piccola, grande donna coraggiosa. E con questa meraviglia, poi!
RispondiEliminaTrovare questo post è stato ritrovare finalmente un'amica che sta arrancando sulla via erta della vita. Una vita che ha le radici più forti. Quelle del cuore.
RispondiEliminaGrande. Come sempre.
Nora
Io credo che questa sia una delle lasagne più buone e più "piene-di-tanto" di cui abbia mai letto!
RispondiEliminamamma mia, che bontàààààààààààààà!!!
RispondiEliminaRadici è un po come dire casa...e dov'è la nostra casa? Quella vera, quella da cui non ti staccheresti mai, quella da cui, a volte invece, ci si vuole staccare salvo poi tornarci quando scopri che fuori Sì è bello Sì è divertente Sì c'è un mondo da scoprire ma la casa è un' altra cosa....quella che ti avvolge come una coperta quando hai freddo e si spalanca tutta quando ti senti oppressa....quella che ti accoglie sempre e comunque in qualunque momento qualunque cosa ti agita qualunque cosa accada? Sarò retorica e dirò cose già dette ma io ci credo...le radici la casa sono dov'è il tuo cuore i tuoi affetti più veri .... tu sei la casa tu sei le radici per la tua famiglia e la tua famiglia sono la tua casa e le tue radici in qualunque parte del mondo vi troviate...e se una parte della tua famiglia ha *scelto* di guardare fuori cosa c'è non ti resta che aspettare perché un giorno busseranno di nuovo alla tua porta... e ...
RispondiEliminabasta scusami non volevo fare un commento polpettone volevo solo dirti che sono contenta di rileggerti e che la tua lasagna con ragù di radici ti rispecchia ... è calda e avvolgente proprio come te
Una delle lasagne più belle che abbia visto fino ad ora. Ricca di significato, originale, genuina e molto invitante!!!!
RispondiEliminaSono contenta che tu sia tornata a cucinare! La tua forza è in questo piatto
e sei sempre nei miei pensieri ....ogni giorno ogni momento ,
RispondiEliminai figli crescono si è vero ma speriamo sempre che ragionino con la loro testa e non con quella degli altri .... la mamma sara' sempre nei loro cuori anche se il tuo è strappato .
questa lasagna parla da se è perfetta in tutto equilibrata e gustosa , e le radici danno sempre buoni frutti basta attendere
un bacione di vero cuore
Ele, sei una grande e coraggiosa donna. Ricordatelo sempre!
RispondiEliminaE come scrisse Gibran:
I vostri figli non sono i vostri figli. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi, e non vi appartengono benché viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poiché la vita procede e non s’attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano.
un bacio lasagnoso
Ele io non so cosa scrivere, mi perdoni?
RispondiEliminaParlare della lasagna mi sembra quasi superfluo sapendo il flusso di pensieri che ti sta travolgendo...
Le radici, sono dove abbiamo il cuore. Io le ho trovate in ogni posto dove ho vissuto e in persone speciali che ho incontrato. Noi stessi lasciamo radici negli altri... Tu sei parte delle radici che hai lasciato ai tuoi figli!
Ti mando l'abbraccio più forte che sono capace di darti!
Spettacolari!!!! Adoro tutti gli ingredienti che ci hai messo dentro e l'idea del ragù vegetariano mi piace da impazzire!! =)
RispondiEliminaTi mando un abbraccio: dalle tue parole emerge quanto tu sia forte, intelligente e speciale.
RispondiEliminaMi si è stretto il cuore leggendo il tuo post, mentre penso al tuo, gonfio di qualcosa che non si può descrivere. E ammiro la tua forza, il tuo senso accettazione di qualcosa che non ha dipeso da te, che non puoi controllare. Come diceva Gibran, i figli sono frecce che scagliamo avanti, verso il futuro. Tu sei l'arco saldo e sicuramente li hai scagliati verso un futuro che loro desiderano.
RispondiEliminaTi stringo forte. Un post bellissimo. Pat
Le radici...è un mio pensiero fisso ultimamente...quelle in cucina, come quelle della vita...
RispondiEliminaqui all'mtc le tue radici ci sono. e hanno dato tanti, tantissimi frutti.
RispondiEliminati vogliamo tutti bene, amica cara- e non sai quanto...
bentornata.
Ma tu lo sai cara Ele che io ho un amore forte con il grano verna? e non fa neppure parte delle mie radici!
RispondiEliminaRicetta stupenda perchè amo la lasagna vegetariana e qui c'è tutto quel km zero che cercavo.
Sembra scontato, ma il tuo benchè sia assolutamente doloroso, è l'atto d'amore più grande che potevi fare i verso i tuoi ragazzi e un giorno ne verrai ricompensata. Sei la loro madre e il legame tra madre e figlio è unico e indissolubile, qualsiasi cosa possa succedere, te lo dice una che ne sa qualcosa.
Il mio karma, vorrei condividerlo con te: Divisi ma sempre uniti.
Ti abbraccio forte e grazie, grazie davvero di cuore.
Sabrina
Che bella foto!
RispondiEliminaAdoro le verdure di stagione nei ragù vegetali, l'inverno scorso avevo pubblicato questa:
http://www.cucinaecozoica.com/cucina-ecozoica/pasta-al-forno-glutenfree-e-fusilloni-giganti-e-invernale.php
Io l'ho fatta con sugo rosso ma finto (cioè proprio senza pomodoro) e besciamella di batata bianca e castagna, aggiungendo anche le castagne. E poi sopra ho spolverato con granella di pistacchi e nachos frantumati. Era anche glutenfree.
Potrebbe dare qualche idea a chi serve per veganizzare.
ciao